Ad Ahmedabad è stato costruito un muro per rendere invisibile un slum al suo passaggio. E adesso arriva una decisione ancora più drastica: per l’arrivo del presidente americano Donald Trump, che sarà in visita il 24 e 25 febbraio, le autorità indiane hanno deciso di procedere direttamente con lo sfratto di 45 famiglie che vivono in uno slum nei dintorni del megastadio di Motera, in Gujarat. Tutte hanno già ricevuto l’ordine di sgombero immediato.

Lo stadio ospiterà, il prossimo 24 febbraio, l’evento “Namaste Trump“, in occasione della visita ad Ahmedabad del presidente Usa. Secondo il quotidiano The Indian Express, le famiglie, che comprendono almeno duecento lavoratori giornalieri registrati negli elenchi ufficiali dei manovali, sostengono di vivere in quell’area da almeno vent’anni. Gli impiegati dell’azienda municipale di Ahmedabad hanno dichiarato che lo sfratto non ha nulla a che fare con i preparativi per la visita del presidente americano, e che il terreno deve essere liberato per fare spazio a progetti futuri.

Numerosi media stanno criticando le spese e l’evidente operazione “per celare la povertà” messa in atto dal governo: sempre ad Ahmedabad, lungo la strada che conduce dall’aeroporto a Motera, è stato costruito un muro per rendere invisibile un altro slum; ad Agra, dove il presidente americano si fermerà per visitare il Taj Mahal, oltre ad ingenti misure di sicurezza, in queste ore le strade vengono lavate e rimesse in sesto, gli alberi innaffiati da idranti, per ripulirli dalla polvere. Nel suo house-organ “Saamana”, il partito di destra Shiv Sena, che governa lo stato del Maharasthra assieme al Congresso, parla di “mentalità da sudditi”, paragonando il fermento di oggi a quanto accadeva in India prima dell’Indipendenza, in vista delle visite del Re o della Regina.

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