“Il primo dato fu il 19%, ancora ricordo. Poi il 21. È sempre cresciuto: oggi Pier Silvio, se potesse, lo manderebbe in onda tutto l’anno“. Parla così Maria De Filippi, in un’intervista al Corriere della Sera, del successo del suo C’è Posta Per Te, che compie vent’anni e festeggia con share superiori al 30% nel sabato sera di Canale 5. Un successo nato da una cortesia che due ragazzi chiesero alla conduttrice prima di un suo incontro con il ministro della pubblica istruzione. “Quel giorno, era il 1999, mi avevano fermata due ragazzi chiedendomi di consegnare una busta al ministro. Do la lettera ma poi ci continuo a pensare. Da lì è nata l’idea“, spiega la conduttrice che, sulla capacità di intercettare tanto pubblico giovane, sottolinea: “Non parto a monte ma a valle. Non propongo un contenuto ma mi oriento su quello che mi scrivono, che mi dicono. Così li intercetto”. Del suo “sfidante” del sabato sera, Alberto Angela, dice: “Lui è un grande divulgatore. Per me è bravissimo: ha un modo che non è impositivo nella divulgazione. Non ti dice: io sono acculturato e tu ignorante seguimi. Non è presuntuoso o invasivo, non fa mai una predica”.

Poi Maria De Filippi ha commentato anche le polemiche che in questi giorni hanno travolto il Festival di Sanremo e il suo direttore artistico Amadeus: “Fa impressione considerare quanto ultimamente bisogna stare attenti quando si parla per non essere fraintesi. Non penso che Amadeus sia sessista o maschilista ma che abbia inteso Sanremo come una festa e abbia mischiato le carte: il suo scegliere giornaliste e belle ragazze credo miri ad accontentare tutti”. E aggiunge: “Credo che abbia sbagliato a usare dei termini. In generale, penso abbia ragione Lilli Gruber quando dice che se tu fai un lavoro, che sia uomo o donna devi essere pagato nello stesso modo. E penso anche che per le donne è più complicato farsi valere. Ma dobbiamo anche essere più solidali tra noi, lo siamo poco”.

“Poi, anche io, a Sanremo, avevo innescato una polemica senza rendermene conto“, ricorda riferendosi alla co-conduzione a titolo gratuito: “Non immaginavo che avrei innescato una polemica contro Carlo (Conti, ndr). Non mi sono resa conto, se no avrei aggiunto che io non facevo il direttore artistico ma che, semplicemente, avevo dovuto scegliere cinque vestiti. Quando ho visto i giornali il giorno dopo mi sarei sotterrata, non mi era mai successo”. Quanto, infine, alla polemica sulla presenza in gara del rapper Junior Cally, la conduttrice di Canale 5 dice: “Ho avuto un caso simile ad ‘Amici‘, con Skioffi. I prof lo avevano giudicato per le canzoni che aveva portato, poi sono usciti i precedenti. Ho chiesto un parere ai giornalisti musicali, gli ho fatto spiegare le frasi che aveva cantato. Ha detto cose simili a Cally: sosteneva di essersi ispirato ad alcuni film. Alla fine è rimasto: io credo che la componente artistica conti“.

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