A giugno erano state accusate di maltrattamenti fisici e psicologici ai danni di alcuni alunni dell’asilo “L’Isola dei tesori” di Fiumicino. Ora sono state reintegrate a scuola in attesa del processo che dovrebbe svolgersi entro fine mese. Si tratta di due insegnanti che in questi giorni sono tornate a mettere piede, seppur con funzioni diverse dall’insegnamento, nella struttura di via Coni Zugna. Una decisione che ha sollevato gli animi dei genitori degli alunni che sono scesi in piazza con un vero e proprio corteo al grido di “Noi siamo solo bambini”. Per una mattinata le strade attorno alla scuola si sono riempite di palloncini colorati e cartelli con slogan per dire no al rientro delle maestre.

Dall’indignazione scoppiata in Rete tra i genitori si è passati ad una manifestazione che ha coinvolto anche l’assessora alle politiche sociali Anna Maria Anselmi: “Non si tratta di maestre comunali. Come amministrazione non abbiamo alcun potere ma ho partecipato alla manifestazione perché al di là del fatto che siano o meno alunni di una scuola comunale si tratta di cittadini e bambini del nostro Comune. Il Garante dell’infanzia ha seguito la vicenda e mi ha coinvolto fin dall’inizio partecipando all’assemblea che si era tenuta tra la dirigente scolastica e i genitori. Siamo voluti intervenire per esprimere solidarietà nei confronti dei genitori ma soprattutto per poter mettere in atto tutte quelle prerogative che possono aiutare a tutelare i bambini. Le maestre che sono state allontanate dalle loro classi ora sono tornate a scuola adibite a servizi diversi da quello dell’insegnamento. I genitori hanno comunque paventato il ritorno in classe e si sono spaventati. E’ altrettanto vero che finché non ci sarà un giudizio definitivo non si possono licenziare”.

Nel frattempo il Tribunale del riesame ha derubricato il capo d’imputazione delle insegnanti da maltrattamenti fisici e psicologici a abuso del potere dei mezzi di correzione nonché disposto l’immediato rientro a scuola delle due donne. “Ora – spiega ancora l’assessora – dobbiamo aspettare le decisioni dei magistrati. In attesa che la giustizia faccia il suo corso tuteliamo i nostri bambini. Se dovesse essere dichiarata la loro innocenza dovremo tutelare anche le maestre ma è opportuno che in questo momento i bambini non vengano loro affidati. Io capisco che per una mamma rivedere queste persone può provocare angoscia ma dobbiamo attendere decisioni definitive”.

L’indagine era nata dalla denuncia dei genitori di un piccolo alunno che avevano notato nel figlio, da alcuni mesi, segni di disagio, paura di andare a scuola, scatti d’ira, pianto e aggressività. Secondo quanto emerso, le due maestre avrebbero maltrattato i piccoli studenti con minacce, continue grida e costrizioni, insieme a insulti e a punizioni, come quella dell’obbligo di rimanere per lungo tempo immobili, seduti con la testa poggiata sul banco, senza poter fare il minimo gesto o emettere suono.

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Scuola, si tratta per nuove regole per gli scioperi. Dal tetto massimo all’obbligo di vigilanza dei docenti

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