Nei primi tre mesi del 2020 le bollette dell’elettricità costeranno il 5,4% in meno, mentre quelle del gas subiranno un leggero aumento dello 0,8% per la famiglia tipo in tutela. Sono i dati comunicati dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambienta (Arera). Variazioni dovute al “forte calo del fabbisogno per gli oneri generali”, al “contenimento delle tariffe regolate di rete (trasporto e distribuzione)” e alle “basse quotazioni delle materie prime nei mercati all’ingrosso”, spiega la stessa Autorità. La conseguenza è che nei 12 mesi che vanno da aprile 2019 a marzo 2020 “il risparmio complessivo per la famiglia tipo per elettricità e gas è di circa 125 euro“. L’Unione nazionale consumatori (Unc) stima che se le tariffe rimarranno costanti per tutto il 2020, “per una famiglia tipo significa pagare 30,5 euro in meno per la luce e 8,50 euro in più per il gas. Un risparmio complessivo pari, quindi, a 22 euro“.

“I dati odierni confermano la correttezza delle scelte operate in passato”, commenta il presidente di Arera, Stefano Besseghini. “L’approccio progressivo di riforma – prosegue – ha permesso di evitare ripercussioni sui consumatori, pur nella invariata difficoltà di dover gestire una importante componente para fiscale nella composizione della tariffa”. Con il primo aggiornamento valido per il nuovo anno, prosegue Arera, viene poi completata la riforma delle tariffe domestiche, eliminando il gradino che ancora era presente nella struttura dei soli oneri generali di sistema. La riforma delle tariffe domestiche, in un percorso di gradualità, è stata definita dall’Autorità in attuazione del decreto legislativo n.102/14 e aveva già eliminato la progressività dalle tariffe dei servizi di rete (trasmissione e distribuzione), nel rispetto degli obiettivi di sostenibilità ambientale e di allineamento della struttura delle tariffe ai costi del servizio.

Il completamento di questa riforma permette di rimuovere la penalizzazione alla diffusione di elettrotecnologie più efficienti come le pompe di calore, le piastre a induzione e i veicoli elettrici. Nella medesima prospettiva, sono state prorogate anche al 2020 le agevolazioni per il cambio di potenza del contatore elettrico con costi ridotti. I clienti – che possono ormai scegliere la ‘taglia’ di potenza più adatta al proprio stile di consumo – potranno ancora beneficiare nel mercato tutelato della riduzione dei costi ‘una tantum’ e dei contributi previsti per i singoli ‘scatti’. Per le famiglie in stato di bisogno va ricordata l’agevolazione dei Bonussociali, resi automatici in bolletta dal 2021 per tutti gli aventi diritto. Una novità approvata nel recente Decreto fiscale, più volte richiesta dall’Arera al governo, che garantirà l’accesso agli aiuti sulla spesa energetica, senza aggravi burocratici, a 2,6 milioni di famiglie.

L’Unione nazionale consumatori in una nota parla di “un’ottima notizia” che dimostra “il buon funzionamento del mercato di tutela e di come sia stato quanto mai opportuno rinviare la sua fine dal 1 luglio 2020 al 1 gennaio 2022“, commenta Marco Vignola, responsabile nazionale settore Energia dell’Unc. “Con il mercato libero, infatti, sarebbero cessati gli acquisti sul mercato all’ingrosso dell’elettricità da parte di Acquirente Unico, con effetti negativi sui prezzi finali pagati dalle famiglie”, aggiunge Vignola. È stato un subemendamento M5s alla manovra a far slittare da luglio 2020 al primo gennaio 2022 la fine del mercato tutelato per l’energia, ovvero la completa liberalizzazione del mercato. La norma inserita nella legge di Bilancio prevede anche che il Mise, sentita l’Autorità per l’Energia, entro marzo stabilisca “modalità e criteri dell’ingresso consapevole” nel mercato libero dei clienti finali. Arriva anche una stretta sui fornitori di energia elettrica: entro marzo saranno ridefiniti i paletti per rientrare nell’Elenco dei soggetti abilitati, “a tutela dei consumatori”.

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