Slitta da luglio 2020 al primo gennaio 2022 la fine del mercato tutelato per l’energia. La commissione Bilancio del Senato ha approvato il subemendamento M5s alla manovra: prevede anche che il Mise, sentita l’Autorità per l’energia (Arera) entro marzo stabilisca “modalità e criteri dell’ingresso consapevole” nel mercato libero dei clienti finali. Arriva anche una stretta sui fornitori di energia elettrica: entro marzo saranno ridefiniti i paletti per rientrare nell’Elenco dei soggetti abilitati, “a tutela dei consumatori”.

L’ennesimo rinvio deciso a Palazzo Madama significa che almeno fino al 2022 non scomparirà il regime tariffario stabilito dall’Arera. La fine del mercato tutelato per elettricità e gas, ovvero la completa liberalizzazione del mercato, era stata sancita dal legislatore nel 2007 sulla scia di quanto indicato da Bruxelles. All’epoca, si diede facoltà all’utente di scegliere liberamente il proprio fornitore sul mercato. Allo stesso tempo, la legge stabilì anche la nascita di una sorta di regime transitorio, detto mercato tutelato appunto. In pratica, senza scegliere un’offerta sul mercato, il cliente poteva continuare ad avere elettricità o gas a condizioni regolamentate grazie al servizio di salvaguardia. E cioè un meccanismo che assegna in automatico un fornitore previa gara pubblica dell’Acquirente Unico. Così, nonostante la parziale liberalizzazione del 2007, è accaduto che più della metà dei consumatori (18 milioni su un totale da 29,5, dati Arera) sono rimasti legati alle vecchie abitudini restando all’interno del mercato tutelato.

La liberalizzazione completa era inizialmente prevista per il 30 giugno 2015 per il settore del gas e il 30 giugno 2016 per quello elettrico. Poi però cominciarono i rinvii, di anno in anno, di sei in mese in sei mesi, fino a questo ulteriore slittamento. Il subemendamento alla manovra prevede anche che Mise e Arera definiscano “modalità e criteri dell’ingresso consapevole” nel mercato libero. Fino ad oggi, come aveva racconta il Movimento Consumatori a ilfattoquotidiano.it, “non si sa ancora come verrà gestita la fine del mercato tutelato”. Per questo, la fine del mercato tutelato a luglio era già stata messa in discussione e lo stesso ministero dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, aveva annunciato un possibile rinvio perché il passaggio al mercato libero deve essere accompagnato da una “maggiore consapevolezza dei clienti e da un aumento dei venditori“.

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