“Chiamiamo tutti intorno al tavolo, da Leu a Forza Italia“. Matteo Salvini, intervenendo a margine del No Tax Day a Milano, ha proposto la nascita di un “comitato di salvezza nazionale” che metta insieme maggioranza e opposizione per affrontare cinque emergenze del Paese, dal caso della Banca Popolare di Bari alle infrastrutture e alla tutela della salute. L’obiettivo rimane sempre quello di tornare alle urne il prima possibile, ma prima sperimentando (di nuovo) le larghe intese per fare le riforme di cui ha bisogno il Paese. “Adesso io chiedo al signor Conte”, ha detto rivolgendosi al premier, “di smettere di insultare, di minacciare querele, sediamoci, ragioniamo di cosa serve all’Italia”. Il segretario del Carroccio ha scelto di presentarsi con una veste più moderata rispetto al solito e ha evocato una proposta che nelle scorse settimane era stata fatta da uno dei suoi fedelissimi Giancarlo Giorgetti.
“Se salta la popolare Bari, salta la Puglia e salta l’Italia. Stiamo vivendo un momento drammatico, non penso sia più il momento delle polemiche. La situazione è grave, molto grave, e merita di superare lo steccato opposizione-maggioranza”, è stato il ragionamento del leader leghista. “Al governo c’è gente inadatta, è evidente anche ai più loro stretti parenti. Facciamo un passo oltre, faccio un appello a tutti quelli che hanno a cuore il paese: fermarsi, riflettere, decidere quali sono le cinque priorità del paese, farle insieme, farle in fretta e poi tornare a votare”.
La Lega “va oltre l’interesse politico e partitico di parte e si mette in gioco. Noi chiamiamo tutti attorno al tavolo, da Leu a Forza Italia” ha spiegato Salvini indicando poi cinque emergenze: infrastrutture, burocrazia, politiche di crescita e tutela della salute. “Ci mettiamo attorno a un tavolo e riscriviamo le regole del gioco. In un mese condividiamo le cose su cui siamo d’accordo. Può esserci un comitato di salvezza nazionale, sospendendo per un tempo breve necessario attacchi, ostilità e polemiche, perché l’Italia viene prima degli interessi di partito”.
Per Salvini “possono esserci due risposte: sì, e noi ci siamo da lunedì, la Lega è pronta senza rivendicare meriti, oppure no, ci riproveremo ma è un grido di aiuto. Vediamo chi avrà voglia di raccogliere questa proposta umile, fatta dal primo partito di questo Paese, momentaneamente all’opposizione. Non parlo solo ai partiti ma anche ai rappresentanti delle forze politiche economiche e sociali”.
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