Il Patto di Stabilità deve essere rivisto perché pensato in un momento di crisi per l’economia europea e mondiale. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, in un’intervista alla Süddeutsche Zeitung: “Dobbiamo mettere in chiaro che queste regole sono nate in un momento particolare, nel contesto di una crisi. Ora però da questa crisi siamo fuori – ha detto l’ex presidente del Consiglio – E abbiamo altre sfide davanti a noi, come la lotta al cambiamento climatico e il pericolo di avere, per un lungo periodo, una crescita bassa e una bassa inflazione. In questo contesto le regole europee devono essere gradualmente adeguate”. Parole che, commenta lo stesso quotidiano tedesco, sono destinate a creare problemi in Europa.

Gentiloni, come sottolinea parlando al Rome Investment Forum 2019, parte dal pressuposto che “non ci sono al momento attendibili previsioni sulla possibilità che nel 2020 e 2021 ci sia un ‘rebound’ della crescita significativo”, ovvero una nuova espansione dell’Eurozona. Il periodo di “rallentamento” proseguirà ed “è concentrato nel settore manifatturiero e nei Paesi e settori più esposti a export e scambi, non a caso Germania e Italia“. Anche per questo il commissario Ue invita i partiti a concentrarsi sulla battaglia per la riforma del Patto di Stabilità, piuttosto che sulle polemiche sul Meccanismo europeo di stabilità. “Di tutto abbiamo bisogno tranne che di una fiammata di autolesionismo, di cui ogni tanto purtroppo il nostro paese è protagonista. Paghiamo prezzi politici rilevanti. Abbiamo bisogno, piuttosto, di un rilancio di crescita e sostenibilità“, dice Gentiloni sempre da Roma.

La Süddeutsche Zeitung evidenzia come molti ministri delle Finanze dell’Ue chiedano cambiamenti del Fiscal compact, anche solo perché le regole sono troppo complicate. Ma, questo il nodo, le richieste vanno spesso in direzione opposta: c’è chi, come i Paesi Bassi o Visegrad, lamenta un’applicazione troppo blanda delle regole. Mentre l’Italia, ma non solo, chiede maggiore flessibilità e quindi possibilità di investimento. Per questo, la nomina di Gentiloni a commissario europeo agli Affari Economici è stata criticata anche in Germania. Accuse che l’ex premier ha rispedito al mittente assicurando che non ha alcuna intenzione di applicare “due pesi e due misure” in modo da favorire l’Italia nel contesto europeo: “La presidente von der Leyen ha più volte ripetuto quanto sia importante usare la flessibilità“, ha poi aggiunto.

Nonostante le perplessità, anche di Berlino, Gentiloni spiega al quotidiano tedesco di voler agire rapidamente. Innnazitutto, “ci saranno consultazioni” per valutare vantaggi e svantaggi delle attuali regole del Patto di Stabilità. Poi, “nella seconda metà del 2020 potremmo presentare proposte” per la riforma delle norme dell’Eurozona, assicura il commissario italiano. Non è detto, specifica la Süddeutsche Zeitung, che siano per forza delle modifiche al Patto. Potrebbero anche diventare solamente delle semplificazioni o nuove interpretazioni. Il dibattito è aperto.

Gentiloni, nel corso della sua intervista, spiega anche che, in caso di fallimento dell’Ocse, è pronto a “guidare il lavoro per un’imposta digitale europea” che colpisca le multinazionali del web come Amazon e Google. Annuncia inoltre che la Commissione studierà come cambiare la tassazione del combustibile e dell’elettricità per sostenere la lotta ai cambiamenti climatici. “Una nuova commissione deve essere sempre ambiziosa nei suoi obiettivi”, conclude Gentiloni.

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