Borghi ha detto alla Reuters che Salvini prima riteneva il tema del Mes troppo tecnico per coinvolgere gli elettori, ma ha deciso che adesso è il momento giusto“. Verso la fine di una nuova giornata di polemiche politiche contro la riforma del Meccanismo europeo di stabilità, una cronaca dell’agenzia di stampa Reuters dà l’interpretazione autentica sull’origine dell’offensiva lanciata dieci giorni fa dal deputato leghista che guida la Commissione Bilancio della Camera e dal senatore del Carroccio Alberto Bagnai. Intanto il leader leghista continua la sua offensiva, stavolta accusando il premier di aver dato via libera durante il governo Conte 1 – sostenuto anche dal Carroccio – “in cambio della sua permanenza a Palazzo Chigi o della flessibilità“. E deputati e senatori pentastellati delle Commissioni Bilancio e Finanze a loro volta intendono contestare in un documento da inviare al governo le “criticità” della bozza di riforma.

Il premier risponde ribadendo quel che aveva detto a giugno nell’informativa al Senato prima del Consiglio europeo: “Ho detto che su questo punto il Parlamento mi vincola a procedere secondo la logica di pacchetto. L’Italia si riserverà una valutazione complessiva e non sul singolo Mes. Procediamo serenamente, sono documenti pubblici, c’è chi si sveglia oggi, c’è chi dice che abbiamo firmato di notte, io dico di non prendere in giro gli italiani”. Poi riconosce alcune “criticità” ma rivendica: “Abbiamo scongiurato una ristrutturazione automatica del debito e questo è fondamentale“.

“Salvini ha fatto dell’hashtag #NoEsm la nostra nuova bandiera, da utilizzare al posto della campagna anti euro“, spiega un “importante politico leghista” a Reuters, che in in un articolo intitolato “Dall’euro al Mes, Salvini torna ad alimentare il fuoco euroscettico” sottolinea: “Borghi e Bagnai hanno attaccato la riforma del Mes per mesi, ma senza il sostegno pubblico di Salvini hanno ricevuto poca attenzione. Ora il leader leghista sta recuperando terreno e lo fa a poche settimane dall’approvazione finale della riforma. La settimana scorsa, quasi quotidianamente, ha denunciato il nuovo trattato come “un attacco alla democrazia e ai risparmi degli italiani”, promettendo di “opporvisi in ogni luogo e in ogni modo”. Questo è esattamente il tipo di linguaggio che usava contro la moneta unica”.

Non a caso anche oggi il numero uno della Lega ha parlato di Esm alla radio. “In sostanza, si crea un organismo privato che non risponde né alla legge né ai Parlamenti, che decide chi può avere dei soldi e chi deve dare quei soldi. Il timore di molti è che i soldi degli italiani vadano a salvare le banche tedesche in difficoltà come è già accaduto in passato e noi non potremmo fare né dire nulla e non potremmo opporci”, ha ribadito ai microfoni di Rtl. “Il Parlamento diede mandato al signor Conte di dire di no, Lega e Cinque Stelle insieme. Il dubbio che ormai si fa certezza, stando ai documenti, è che il signor Conte senza dire nulla né a Salvini, ma soprattutto al Parlamento e agli italiani, abbia preso degli impegni in cambio di non si capisce che cosa, in cambio della sua permanenza a Palazzo Chigi, in cambio della flessibilità, di un pacchetto di caramelle, non ne ho idea”. Questo, avverte, “è un potenziale disastro per i prossimi trent’anni che mette a rischio i risparmi degli italiani nelle banche, questa è la preoccupazione”.

Sul Mes “le criticità più indigeste all’Italia sono state superate, nella versione attuale ora è molto ben digeribile, già a giugno il Parlamento ha espresso l’esigenza che questa misura andasse di pari passo con altre misure, con l’Edis, l’eurobudget”, risponde Conte parlando ad AdnKronos Live. “Il precedente parlamento ha espresso già una mozione sul tema del Mes, è una questione che anche il precedente esecutivo ha seguito, ci sono state tante riunioni di maggioranza, ancora a giugno. La mozione che ne è derivata non è stata di assoluta contrarietà, ma eravamo tutti consapevoli che era una misura che presentava alcune criticità“. E Palazzo Chigi fa sapere che “certamente occasione di un confronto su tutte queste sue mistificazioni. Nel frattempo sul Mes, considerato che è materia di competenza del Ministero dell’Economia, il ministro Gualtieri è pronto in qualsiasi momento a confrontarsi in tv con Salvini, proprio alla luce delle tante falsità che continua ad affermare l’esponente della Lega”.

Gualtieri sarà audito mercoledì in commissione Finanze per riferire sulla bozza di riforma. “Sul Mes procediamo serenamente, ci confronteremo con Parlamento, non c’è nessun veto“, ha detto Conte ospite di Adnkronos Live. “Metto per iscritto che questo meccanismo servirà su richiesta, su base volontaria e non imposta. Abbiamo scongiurato una ristrutturazione automatica del debito e questo è fondamentale“.

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