Le ATP Finals, infatti, hanno un regolamento differente rispetto agli altri tornei. Composto da due gironi all’italiana, accedono alle semifinali i primi due classificati. Ogni vittoria nella prima fase vale 200 punti in classifica, la vittoria in semifinale vale 400 punti mentre il successo finale porta altri 500 punti nel ranking. In totale il torneo, oltre al titolo di “Maestro”, vale 1500 punti. Il che rende l’appuntamento di fine anno il più importante e prestigioso dopo i quattro tornei dello Slam. Oltre alla presenza di Berrettini, il torneo – che da 2021 al 2025 sarà ospitato dalla città di Torino – sarà teatro anche della battaglia per il numero uno a fine anno tra Djokovic e Nadal e vedrà Zverev nel ruolo di campione in carica. Andiamo quindi a vedere come arrivano a questo ultimo appuntamento della stagione gli avversari di Berrettini.

Novak Djokovic – Cinque titoli su sei finali giocate, tra cui le vittorie Slam dell’Australian Open e di Wimbledon. Un grande cammino che non è bastato però a mantenere la prima posizione mondiale, andata a Nadal durante l’ultimo 1000 del 2019. Novak Djokovic si avvicina alle Atp Finals con un duplice obiettivo in testa: riprendersi la leadership mondiale e riconquistare un trionfo che manca dal 2015 e che consentirebbe al serbo di agganciare Federer nella speciale classifica. Oltre ai due Major sopra elencati, Djokovic ha fatto suoi anche i 1000 di Madrid e Parigi-Bercy e il 500 di Tokyo.

Roger Federer – “Stagione incredibile se avessi vinto Wimbledon” ha dichiarato lo svizzero pochi giorni fa. Si può sintetizzare così la stagione di Federer. Quei due match point falliti contro Djokovic in finale rappresentano lo spartiacque di un’annata che ha visto il 38enne di Basilea conquistare un 1000 a Miami e tre 500: Dubai, Halle e Basilea. Altri quattro successi che hanno portato Federer a -6 dal record assoluto di Connors. Sono invece otto gli anni dall’ultimo trionfo alle Finals, di cui detiene il record assoluto con sei trionfi.

Dominic Thiem – Un dato su tutti. In questo 2019 il più terraiolo del circuito dopo Nadal ha vinto più sul cemento che sulla terra rossa. Tre titoli sul veloce (Vienna, Pechino e il primo 1000 in carriera di Indian Wells) contro i due sulla superficie lenta (Barcellona e Kitzbuhel). Una crescita testimoniata anche dalla seconda finale al Roland Garros, persa contro Nadal dopo quattro set. E’ alla sua quarta partecipazione consecutiva alle Finals, torneo dove non è mai andato oltre la prima fase. Sulla carta sarà lui a contendersi la seconda posizione insieme a Roger Federer.

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