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Ultimo aggiornamento: 17:01 del 4 Novembre 2019

Commissione Segre, Fiano: “Meloni racconta panzane. Sono schifato dalla destra italiana. Non leggono nemmeno i documenti che votano”

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“Giorgia Meloni sulla commissione Segre? Racconta panzane dalla mattina alla sera. Sono schifato dalla destra italiana. Schifato. Non leggono nemmeno i documenti che non votano”. Sono le parole del deputato Pd, Emanuele Fiano, ospite de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), a commento delle dichiarazioni della leader di Fratelli d’Italia sulla commissione voluta dalla senatrice a vita Liliana Segre.

Fiano legge una parte del testo del dispositivo e aggiunge: “In quello che ho letto c’è qualcosa che ha detto la Meloni? Qui si raccontano un sacco di balle, si fa propaganda sulla testa di una sopravvissuta ad Auschwitz. Cosa c’entra col sovranismo la critica al nazionalismo, come sostiene la Meloni? La destra italiana, a partire dalla Lega e dalla Meloni, ha sempre contrastato le leggi contro l’antisemitismo. Addirittura in un comunicato, che ha fatto infuriare Mara Carfagna e molti altri, Silvio Berlusconi ha scritto che era una vergogna il fatto che nel nostro Paese si istituisse un nuovo reato d’opinione. Ma quale reato d’opinione? Questa è una commissione di studio”.

E rincara: “Meloni accusa la sinistra per questa commissione. La sinistra non c’entra proprio niente. Liliana Segre è una senatrice a vita che non appartiene a nessun partito e che non ha consultato il Pd nemmeno su una virgola. Ha scritto tutto coi suoi collaboratori e non rifacendosi, come dice la Meloni, alla commissione “Jo Cox” che è stata istituita da Laura Boldrini, ma alla proposta di una deputata del movimento di Mario Monti. La destra giustifica il suo dissenso citando la legge Mancino, sufficiente a contrastare la diffusione delle idee discriminatorie, ma ricordo che su richiesta della Lega nel 2005, nel governo Berlusconi, quella legge fu totalmente attenuata. La Lega – continua – fece cambiare addirittura i verbi, perché aveva paura del fatto che le proprie posizioni sulla questione della immigrazione fossero passabili come opinioni pregne di intolleranza, di razzismo e di antisemitismo. E’ l’Onu che dice che, se io discrimino una persona per le sue origini e per la sua nazionalità, quello è razzismo, cioè lo discrimino per ragioni etnico-nazionali”.

Il parlamentare dem spiega: “In tutti i Paesi della Ue esiste una commissione che si occupa delle manifestazioni di razzismo, di antisemitismo e di discriminazione. In tutti questi Paesi esiste il reato di negazionismo della Shoah, e ve lo dice uno che non è molto favorevole a questo, perché penso che le discussioni sulla storia non possano essere trattate con l’istituzione di un reato. Sono sono rimasto sbalordito quando sono andato a Vilnius a nome della Camera dei deputati e ho visto che tutti i Paesi avevano legislazioni di questo tipo. La verità è che noi non abbiamo fatto i conti fino in fondo con il fascismo”.

Fiano chiosa: “In questo Paese, 3 anni e mezzo fa, abbiamo approvato una legge che ha istituito il reato di apologia di terrorismo. Era il periodo successivo alle terribili stragi dei tagliatori di teste dell’Isis. E dunque, con l’assenso di tutti i partiti e il silenzio di tutta la stampa, si è deciso di introdurre un reato di opinione. Se il nostro Paese iniziasse ad essere cosparso di manifesti a favore dei tagliatori di teste dell’Isis noi insorgeremmo. Quindi non è vero che nelle democrazie liberali non devono esistere i reati d’opinione”.

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