Giuseppa Fattori, meglio conosciuta come nonna Peppina, ha vinto la sua battaglia. Ora più nessuno la potrà sfrattare dalla sua casetta di legno dove si era trasferita nel 2016 dopo che la sua prima abitazione, sempre a San Martino di Fiastra, nel Maceratese, venne danneggiata dal sisma nel Centro Italia. La notizia arriva dal tribunale di Macerata: il giudice Vittoria Lupi ha assolto i tre imputati, accusati in un primo momento di abuso edilizio in merito alla costruzione della casetta realizzata in breve tempo dalla ditta edile di Giuseppe Galletti per volere della famiglia su un terreno di loro proprietà. Una soluzione trovata in poco tempo, ma che aveva reso felice nonna Peppina che non aveva nessuna intenzione di lasciare il paese in cui aveva vissuto per tutta la vita.

Il Comune, però, cercò di interrompere i lavori di costruzione dopo che la Guardia di Finanza evidenziò l’assenza di concessione edilizia, oltre alla presenza di un vincolo paesaggistico. Ma la costruzione proseguì ugualmente. Il pm, quindi, ottenne dal Gip il sequestro del fabbricato dove, nel frattempo, l’anziana stava già vivendo. Peppina venne sfrattata e le autorità furono costrette a mettere i sigilli alla casetta di legno.

Il caso di nonna Peppina fece il giro d’Italia e le autorità si mobilitarono per trovare una soluzione: i sigilli furono tolti solo dopo l’approvazione, a fine novembre 2017, di un emendamento alla legge finanziaria che aveva fatto da preludio al dissequestro. La cosiddetta “Norma salva Peppina“. E ora arriva anche il lieto fine: il tribunale di Macerata ha assolto i tre imputati per abuso edilizio, risolto, dopo l’ok della Soprintendenza, con un’ammenda di quasi mille euro pagata al Comune. “Sono proprio felice – commenta la figlia Gabriella Turchetti – Mamma compirà 97 anni tra meno di un mese, il 26 novembre, e ci sarà un motivo in più per festeggiare”.

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