“Dobbiamo diventare certamente più severi con gli evasori fiscali, ma non coi disperati. A volte qualcuno ha avuto accertamenti, problemi, verifiche per errori minimali o formali, per dimenticanze, per il modulo sbagliato. Sento parlare di cifre ridicole. Pensare alle manette per alcune decine di migliaia di euro mi sembra veramente da fuori di testa, quando ci sono multinazionali che evadono miliardi di euro di imposte”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, dal leader della Lega, Matteo Salvini, che aggiunge: “Sicuramente chi sbaglia paga e pagare le tasse è un dovere, ma lo Stato deve mettere in condizione la gente di pagare le tasse. Quindi, si metta una soglia oltre la quale c’è la galera. Ma se chiedi il 60-65% di tasse a un cittadino e lui non ce la fa, non è che puoi crocifiggerlo“.

Il senatore leghista parla anche del suo malore: “Non sono l’ultimo italiano ad aver avuto una colica renale e la pressione un po’ alta. Sicuramente ho dei ritmi di vita particolari. Vediamo di fare ciò che mi dicono di fare, ma ho detto al medico: ‘Scordati che io rimanga a casa’. Polemica sul mio malore? Sarebbe bello se la polemica fosse sulle tasse, sull’immondizia non raccolta dalla Raggi, sull’immigrazione, non sui figli, sulla malattia, sul costume da bagno”.

E alla stoccata del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, replica: “Siamo scappati per paura della manovra? E’ vero l’esatto contrario. Avevamo già pronta una manovra più coraggiosa e più imponente, con 12 miliardi di tagli fiscali, che ovviamente avrebbe richiesto un confronto con l’Europa ben più serio di quello che Conte sta portando avanti. In questa manovra tutte le nuove tasse entrano in vigore dal 1 gennaio 2020. Gli eventuali aiuti alle famiglie, alle imprese, entrano in vigore tutti dal prossimo autunno. Gli italiani scemi non sono, è l’ennesima fregatura“.

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