Il giudizio positivo nei confronti del governo Conte 2 è ancora minoranza ma in crescita settimana dopo settimana. Ma il nuovo esecutivo non fa bene ai partiti che hanno composto la maggioranza giallorossa. Sia il Pd che il M5s in un mese hanno perso infatti poco meno di 3 punti. I motivi sono diversi e dall’altra parte non è che la Lega abbia chissà quali scossoni visto che nello stesso periodo comunque registra un calo non da poco, di un punto, patrimonio dei Fratelli d’Italia che ora vedono il traguardo del 9 per cento. E’ un rimescolamento – nei flussi di voto – fotografato dall’ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera. E’ interessante vedere i dati e capire le possibili motivazioni che Nando Pagnoncelli sul Corriere illustra. Il fatto nuovo per il capitolo delle intenzioni di voto è la nascita del nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva. Anche secondo Ipsos, a differenza di molti altri istituti, può ambire già ora al 5 per cento, cifra che – isolato – gli aveva attribuito Swg per il TgLa7.

Il primo partito rimane dunque la Lega con il 30,8 per cento: è sempre tanto, ma il Carroccio è in discesa rispetto alla nascita del nuovo governo (fine agosto) e ancora di più (-5 per cento) rispetto al 18 luglio, con Matteo Salvini ancora ministro. Il calo, sottolinea Pagnoncelli, può essere causato sia dalla linea un po’ basculante del suo leader (che mentre faceva cadere il governo offriva Palazzo Chigi a Di Maio) sia per il fatto che non essendo più vicepremier il leader leghista è finito un po’ in secondo piano su giornali e tv.

La seconda forza politica, ben distaccata e di una punta, è il M5s che oggi raccoglierebbe il 20,8 per cento: sono oltre 3 punti in meno rispetto a fine agosto (24,2), ma tre in più rispetto al governo gialloverde (17,4 di luglio). La perdita dell’ultimo mese, secondo Pagnoncelli, è dovuta alle divisioni interne e quei voti in uscita non finiscono da nessuna parte, nel senso che vanno ad ingrossare l’astensione e gli indecisi.

Terzo partito è il Pd che è quello che fa davvero le spese della nascita di Italia Viva: dal 29 agosto, per i dati Ipsos, scende dal 22,3 al 19,5, cifra che non raggiungeva da più di un anno. La quarta forza è stabilmente Fratelli d’Italia che pescando un po’ dalla Lega e un po’ da Fratelli d’Italia oggi è data all’8,9 per cento, con una media di incremento negli ultimi due mesi di un punto ogni 4 settimane. “Il posizionamento chiaro di Meloni, la polemica con il governo, la sua visibilità sui media – scrive Pagnoncelli sul Corriere – fanno premio e per una parte degli elettori rappresentano un’alternativa alla Lega”.

Così facendo il partito della Meloni lascia dietro Forza Italia che arranca al 7 (ma un mese fa stava incredibilmente peggio, è probabile che recuperi dalla flessione della Lega). Infine Italia Viva al 4,8 all’esordio. Tra le altre liste in Parlamento nessuna supererebbe la soglia di sbarramento: al 2,8 la Sinistra, all’1,6 +Europa.

Nonostante settembre non abbia portato bene a nessuno dei partiti principali il governo sta prendendo fiducia, anche se a piccoli passi. I giudizi positivi in un paio di settimane sono passati dal 36 al 39 per cento, mentre i negativi sono scesi dal 52 al 48. E’ l’elettorato Cinquestelle – forse un po’ a sorpresa – il più entusiasta (3 su 4 esprimono parere positivo sul nuovo esecutivo), anche se anche la base democratica ha un’ampia maggioranza favorevole (2 su 3).

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