Ventotto anni di carriera in dieci diverse generazioni che hanno progressivamente cambiato l’idea della media compatta, introducendo tecnologie e nuovi standard di comfort in modo sempre più ampio, diremmo democratico. Opel Astra sceglie la lettera K, che non a caso richiama alla memoria l’antesignana Kadett, e affronta la sfida delle nuove normative sul controllo alle emissioni con una nuova e undicesima evoluzione, la prima da quando il marchio di Russelsheim è sotto il controllo del Gruppo francese PSA.

A suo modo, anche questo un cambiamento storico, con la nuova alleata Peugeot 308 all’inseguimento della rivale di sempre Volkswagen Golf. Sarà in vendita in Italia da ottobre con prezzo a partire da 23.800 euro per la versione berlina 5 porte e 24.800 euro per la station wagon Sports Tourer. A cambiare molto in questo restyling molto profondo è innanzitutto il design, o meglio l’uso che se ne fa.

L’aerodinamica è migliorata grazie allo sviluppo della vettura nella galleria del vento e ha contribuito a ridurre significativamente i consumi di carburante e le emissioni di CO2. Con un Cx pari a 0,26, la Sports Tourer è una delle station wagon con il coefficiente di resistenza più basso nel mondo, mentre la versione cinque porte registra un Cx di 0,26. Oltretutto, è più leggera di 200 kg, tanto da essere la più efficiente di sempre con emissioni di CO2 ridotte fino al 21% rispetto al modello precedente. Con una giusta formula che non porta rinunce al comfort.

Anzi, in abitacolo cresce il livello dei materiali di rivestimento utilizzati e il nuovo sistema di infotainment con display da 8 pollici compatibile con Apple CarPlay e Android Auto è abbinato al quadro comandi digitale da 8 pollici con risoluzione HD. Ottimo lo spazio a disposizione per guidatore e passeggeri, con un bagagliaio da 370 litri di capacità sulla versione hatchback e 540 sulla station wagon Sports Tourer.

Nuova Astra è una media ma non troppo, a giudicare dalla lunga lista di tecnologie per la sicurezza attiva e passiva, a partire dal riconoscimento dei cartelli stradali, di mantenimento della corsia di marcia fino al dispositivo di allerta incidente con frenata automatica in caso di collisione imminente.

Inutile negare però che la ragione stessa di questa profonda rivisitazione di Astra sta tutta nelle intenzioni del Gruppo PSA di aderire appieno alle nuove normative sulla limitazione delle emissioni di CO2, che come detto scendono fino al 21% rispetto al modello precedente. Una questione politica per la Nuova Opel, non solo tecnica e pratica.

Le unità turbo benzina tre cilindri sono disponibili con 1.2 e 1.4 litri di cilindrata, da 110 Cv, 130 e 145 Cv. Il Turbo 1.2 a iniezione diretta è abbinato al cambio manuale a 6 rapporti mentre il Turbo 1.4 a iniezione diretta di nuova Astra è disponibile con cambio a variazione continua. continuo (CVT). La gamma diesel punta tutto sul 1.5 litri con turbocompressore a geometria variabile in due livelli di potenza, 105 CV e 122 CV, e consumi medi nel ciclo WLTP che scendono a 4,4 litri per 100 km.

Articolo Precedente

Ferrari Purosangue, Leiters: “sarà diverso dagli altri suv e avrà una piattaforma nuova”

next
Articolo Successivo

Audi, la carica delle RS. Ecco la Q3 Sportback e le sue sorelle – FOTO

next