I sacri vangeli li lasciamo al loro posto, sul palco di Pontida tirerò fuori un’idea di Italia, fondata su principi ben chiari, quali il lavoro, la famiglia, la sicurezza. Temi che in questi giorni di cosiddetto ‘nuovo governo’ di sinistra non vengono fuori”. Lo annuncia ai microfoni di “Morning Show”, su Radio Café, il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato da Alberto Gottardo.

Inevitabile la staffilata contro il governo Conte bis, del quale pronostica una durata breve: “Ma pensate davvero che questo gruppo tenuto insieme con lo scotch, senza ideali, senza visioni e senza prospettiva vada avanti a lungo? I sondaggi dicono che meno di un italiano su tre ha fiducia in questo governo. E’ chiaro che sia il governo delle poltrone. Possono tirare a campare un po’, ma non è che possono stare insieme a lungo, visto che la pensano all’opposto su tutto. Io ho capito che non vogliono la flat tax, vogliono rivedere quota cento, ci sono già due navi delle Ong che stanno entrando nelle acque italiane, senza che nessuno muova un dito”.

E attacca gli ex alleati di governo sull’autonomia: “Sei milioni di persone hanno votato sì al nostre referendum, quindi ci hanno dato un mandato. E noi come testoni questo mandato lo porteremo a casa. Quello dell’autonomia è un tema su cui i 5 stelle più di altri hanno tradito, perché ci hanno fatto perdere un anno, tra tavoli, tavolini, incontri, discussioni, relazioni e commissioni, senza cavare un dito. Il governo M5s-Pd-Leu ovviamente ce l’ha come ultima delle priorità. Le prime due leggi che questo governo ha impugnato sono due leggi della regione autonoma Friuli Venezia Giulia. In ogni caso, è uno dei temi che un governo normale, compatto e coeso dovrà affrontare. E non si tratta certamente di questo governo – continua – Abbiamo davvero penato, era tutto un no. Poi giustamente Zaia, quando lo vedevo, mi diceva: ‘Vabbè, ma se l’autonomia deve essere un pacchetto vuoto, noi non prendiamo in giro la gente‘. La cosa bella, comunque, è che in questo anno di discussioni anche al Centro e al Sud, mentre prima guardavano all’autonomia con diffidenza, ora riconoscono che è un modo per premiare il merito e l’efficienza delle regioni. Quindi, è stato un anno perso dal punto di vista della sostanza, ma dal punto di vista dell’educazione e della cultura autonomista e federalista è stato un passaggio positivo. E’ stato un anno di semina“.

L’ex ministro dell’Interno poi smentisce i retroscena secondo cui avrebbe sentito telefonicamente il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. E riguardo alla definizione di “coglione politico”, datagli dal giornalista Giuseppe Cruciani, commenta: “E’ una delle accuse più carine che mi vengono rivolte; di solito sono assassino, fascista, nazista, razzista, delinquente, squilibrato. E’ già quasi un complimento. Io ho una visione visione romantica e ideale della politica, nel senso che, se vedo che c’è un governo fermo, che litiga su tutto, che non approva più nulla, dico “parola al popolo”. Evidentemente – conclude – quando c’è profumo di poltrona, qualcun altro si fa andar bene di tutto, quindi abbiamo assistito a questa surreale alleanza Pd-M5s-LeU-Boldrini, senatori a vita e fritto misto. Ma non farei nulla di diverso, perché, se devo aspettare all’opposizione di tornare al governo in maniera coerente, compatta e dignitosa, lo faccio“.

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