Salone di Francoforte 2015: scoppia lo scandalo emissioni diesel che mette in corsa il settore auto verso la mobilità elettrica. Salone di Francoforte 2019: debutta in anteprima mondiale la nuova ID.3, primo modello 100% elettrico di serie della marca tedesca, importante per il colosso di Wolfsburg almeno quanto lo sono state la Beetle, a suo tempo, o la Golf, oggigiorno. E l’operazione di lancio coincide pure con un cambio di logo, che sposa la cifra stilistica dell’essenzialità: come si può notare nell’immagine qui sotto ora è più minimalista e bidimensionale, composto da linee bianche su uno sfondo blu.

Insomma, la volontà del costruttore tedesco di cambiare identità e lasciarsi le ombre del dieselgate alle spalle è evidente: la prima “auto del popolo” a emissioni zero è attesa su strada a metà 2020 e avrà un prezzo di listino a partire da meno di 30 mila euro.

“Per combattere il cambiamento climatico, non esiste alternativa all’auto elettrica. Sarà questa tecnologia a garantire un futuro all’automobile stessa”, sostiene l’amministratore delegato del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess, specificando che “la produzione dell’auto partirà dal mese di novembre, presso lo stabilimento di Zwickau”, in Sassonia (Germania). E se è vero che la produzione di un’autovettura elettrica genera maggiori emissioni di anidride carbonica rispetto a quelle derivate dalla fabbricazione di un’auto convenzionale, per Diess è anche vero che la ID.3 “sarà la prima auto di tutti i tempi con un bilancio neutrale di CO2. Finanzieremo progetti per azzerare le emissioni prodotte durante la fabbricazione, a partire da un piano per la riforestazione di una regione del Borneo”.

Le dimensioni esterne della ID.3 sono quelle della Golf: l’auto è lunga 4,26 metri ma, grazie alla compattezza della meccanica elettrica, vanta un passo di 276 centimetri, 14 in più rispetto alla Golf; una garanzia di spaziosità interna. Mentre il bagagliaio ha una capacità di circa 380 litri. Il ponte di comando è minimalista e prevede due display principali: quello della strumentazione, solidale al piantone di sterzo, e quello del sistema multimediale con gps, posizionato al centro plancia e orientato verso il driver. Fra le tecnologie disponibili, di serie o a pagamento, comandi vocali e head-up display a realtà aumentata, che proietta le principali informazioni di guida sul parabrezza nel campo visivo del guidatore.

La ID.3 è costruita sul pianale modulare “MEB”, destinato alle vetture a batteria del gruppo Volkswagen. Il motore elettrico, disponibile con potenze di 150 o 204 Cv, si trova in mezzo alle ruote posteriori ed è collegato alla batteria collocata sotto al pavimento del veicolo. Ciò consente di mantenere il baricentro basso e migliorare la guidabilità. A seconda delle declinazioni, l’accumulatore della ID.3 – che è garantito otto anni o 160 mila km – è disponibile in tre varianti: 45, 58 e 77 kWh, dotati di autonomia crescente fra 330 e 550 km (omologata Wltp). Utilizzando la ricarica veloce a 100 kW, si possono ripristinare 260 km di marcia in circa 30 minuti. Tutta questa tecnologia ha il suo peso, che nel caso della ID3 (che poggia su cerchi da 18”) parte da 1.700 kg nella configurazione con batterie meno potenti.

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