Il prossimo e più importante appuntamento di Giuseppe Conte sarà lunedì, quando il rinominato presidente del Consiglio parlerà alla Camera per chiedere la fiducia ai deputati e tracciare la linea del nuovo esecutivo. Non è un caso che il premier abbia voluto incontrare due ministri che seguiranno alcuni tra i dossier più delicati: il nuovo capo del Viminale, Luciana Lamorgese, e quello del Mef, Roberto Gualtieri. Dopo aver annunciato che non prenderà parte al Forum Ambrosetti di Cernobbio, visto che non gli è sembrato opportuno parlare da premier prima di averlo fatto alle Camere, il capo del governo ha incassato i complimenti del neoministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che lo ha riproposto come “garante” del nuovo esecutivo. E giovedì è arrivata anche la chiamata del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che si è congratulato con lui per il nuovo incarico.

Conte è concentrato solo sul discorso al Parlamento, lunedì alla Camera e martedì al Senato, per chiedere la fiducia. È questa la prima preoccupazione di Palazzo Chigi: dimostrare la discontinuità rispetto al Conte 1, quello degli scontri e dei tira e molla, soprattutto tra i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il nuovo governo, nella testa del professore, è diverso, all’insegna di quello che lui stesso ha definito un “nuovo umanesimo”, con programmi e riforme spostate a sinistra rispetto al precedente esecutivo e uno sguardo allo sviluppo sostenibile, ai giovani, all’ambientalismo.

Tutto contenuto nei 29 punti del programma che il presidente del Consiglio ha intenzione di toccare davanti a deputati e senatori, con l’obiettivo non solo di compattare la maggioranza a guida M5s-Pd-LeU, ma anche i critici più moderati della nuova formazione, in particolar modo i pentastellati che avrebbero preferito un ritorno alle urne in nome del voto popolare. E per avere un confronto e dettare da subito la linea politica nei ministeri chiave, Conte ha incontrato Lamorgese e Gualtieri.

Con la prima, il tema fondamentale da affrontare è quello dell’immigrazione e di un cambio di rotta netto rispetto alla gestione Salvini del Viminale. Maggiore sobrietà, evitare il muro contro muro con le istituzioni europee, ma richiedere maggiore solidarietà e collaborazione da Bruxelles nella gestione dei flussi migratori. Il programma prevede la realizzazione di una nuova legge sul tema che superi i due decreti Sicurezza, prendendo spunto dalle osservazioni del presidente della Repubblica.

Con Gualtieri, invece, ci sarà spazio per un discorso più ampio sull’Europa, anche in vista della discussione sulla nuova legge di bilancio, a fine anno, con l’aggiornamento del Def atteso entro il 27 settembre e il documento programmatico di Bilancio da spedire entro il 15 ottobre. Anche in questo caso, maggiore collaborazione all’insegna delle regole e di un superamento dell’austerity, come richiesto da molti Paesi dell’Europa meridionale, tra cui anche Spagna, Grecia e Francia. L’ex eurodeputato Pd ed ex presidente della commissione Affari economici a Strasburgo il tema lo conosce bene e la prossima settimana prenderà parte al vertice informale dell’Eurogruppo a Helsinki. Lì Gualtieri dovrà dimostrare agli altri 27 Paesi membri che in Italia la politica nei confronti dell’Ue ha subito un cambio di rotta drastico, all’insegna della collaborazione per una riforma condivisa delle istituzioni europee.

Poi, il Dem dovrà esporre il programma del nuovo governo, ed è anche per questo che l’incontro con Conte è fondamentale. L’idea è quella di elencare le priorità del Paese, all’insegna di una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, ma “senza mettere a rischio l’equilibrio di finanza pubblica”. L’obiettivo del presidente del Consiglio e del titolare del Mef è quello di trattare con Bruxelles maggiore flessibilità. Un argomento che, vista la situazione economica tedesca, non è indifferente anche alla nuova presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, convinta che sia necessario semplificare le regole rendendole meno stringenti per i Paesi in difficoltà nei momenti di recessione.

Nel pomeriggio, il premier è anche riuscito a contattare un altro membro del nuovo esecutivo, il ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, per esprimerle vicinanza per gli attacchi ricevuti sui social riguardo al suo aspetto fisico e al modo di vestire.

La chiamata di Trump e l’idea di un bilaterale a breve
Tra coloro che hanno chiamato Conte per congratularsi c’è anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche all’AdnKronos, si è trattato di una telefonata all’insegna di “una grande cordialità, durante la quale il presidente americano ha anche fatto gli auguri al premier italiano per il nuovo compito che lo aspetta”. I due hanno anche stabilito di lavorare alla “preparazione di un incontro bilaterale tra il presidente americano e il premier italiano a margine dell’Assemblea generale dell’Onu a New York” che si apre il 24 settembre: “Italia e Stati Uniti sono Paesi amici”, hanno ribadito i due leader che hanno affrontato nel corso della telefonata diversi temi di interesse bilaterale, hanno concluso le fonti.

Di Maio: “Conte garante anche di questo governo”
In un post su Facebook in cui si vedono i ministri pentastellati riuniti alla Farnesina per dare il via ai lavori dell’esecutivo, l’ex vicepremier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha dichiarato: “C’è tanto lavoro da fare e non abbiamo tempo da perdere. Anche per questo motivo oggi ho incontrato i ministri M5s alla Farnesina. Ho visto persone motivate, pronte a dare il massimo per gli italiani. Con loro abbiamo fatto il punto su tutti i provvedimenti da portare avanti. Questo governo è nato, infatti, per dare risposte immediate agli italiani”.

Ma il nuovo ministro degli Esteri non ha dimenticato di ricordare che il prossimo obiettivo del governo sarà il taglio di 345 parlamentari e ha poi colto l’occasione per ringraziare Giuseppe Conte, “garante anche di questo nuovo governo”: “Intanto abbiamo il taglio dei parlamentari da concretizzare. E siamo pronti all’ultimo voto. Si tratta dell’ultima votazione alla Camera e poi elimineremo 345 poltrone, risparmiando mezzo miliardo di euro da investire in servizi per i cittadini. Vorrei infine ringraziare il presidente Conte per il lavoro che sta continuando a svolgere. Sono certo che riuscirà ad essere garante anche di questo nuovo governo”.

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