Ci risiamo: la moglie dell’uomo più potente del mondo viene vista dal mondo come l’oppositrice all’uomo più potente del mondo. L’occasione viene dal G7 di Biarritz in Francia, dove la first lady americana ha salutato, in un modo ritenuto troppo caloroso, il primo ministro canadese. “Trova qualcuno che ti guarda come Melania Trump guarda Justin Trudeau”, hanno ricominciato a ironizzare in rete, fantasticando su uno dei gossip ai più alti livelli politici mondiali. Complici gli scatti dei fotografi, uno in particolare: Melania bacia sulla guancia Trudeau e al suo fianco il tycoon americano ha uno sguardo imbronciato.
In realtà è solo l’ultima volta che la consorte del presidente Usa è protagonista (più o meno involontaria) di fantasie collettive che la vorrebbero ora come silenziosa oppositrice ora come sofferente prigioniera del marito e del ruolo che è chiamata a ricoprire.
È iniziato tutto con una mano non data. Pochi mesi dopo l’elezione del 2016, quando durante le prime visite di Stato tutte le interazioni pubbliche di Donald e Melania venivano passate ai raggi X dai giornali di mezzo mondo, molti hanno notato una presunta ritrosia della della first lady a dare la mano al Presidente. Il primo gran rifiuto è arrivato durante la visita in Israele, il secondo a Roma, scendendo dall’Air Force One. “Oops She Did It Again!”, cioè “Ops, lo ha fatto di nuovo”, titolò People.
Poi sono venuti i retroscena sui motivi del ritardato trasferimento di lei alla Casa Bianca. “Si ricongiungeranno quando il figlio Barron finirà l’anno scolastico”, rassicuravano dalla Casa Bianca. Niente da fare. Per i più accaniti retroscenisti la vera ragione era un’insofferenza di lei alla presenza fisica del marito (e nessuno che abbia preso in considerazione una semplice predilezione per il lussuoso e gigante appartamento sulla Fifth Avenue).
Quando lei effettivamente è arrivata alla Casa Bianca, la narrazione della sua vita non è cambiata. Nel libro Fire and Fury: Inside the Trump White House, il giornalista Michael Wolff ha raccontato del rapporto tra i due che ormai è inesistente da anni. “Spesso lei non sapeva dove era lui e non le interessava nemmeno”, si legge nel testo. Ma non solo, anche il Washington Post ha scritto che la coppia vive e dorme in ali divise della Casa Bianca. Due vite separate, insomma.
Con gli anni Melania Trump è diventata nei sogni di molti qualcosa che forse non è mai stata e che mai è voluta essere: una principessa triste, rinchiusa dentro il castello bianco più prestigioso del mondo. “Non può nemmeno aprire una finestra alla Casa Bianca. Non può uscire. Deve rispettare molte più limitazioni rispetto a me, io a Parigi esco ogni giorno”, ha confessato addirittura la sua “collega” francese Brigitte Macron a Le Monde.
Il suo sguardo monocorde è diventato un meme di successo: Melania triste, Melania arrabbiata, Melania felice ha sempre quegli occhi semichiusi e una faccia da giocatrice di poker. Hanno galoppato i sogni collettivi di anti-trumpismo impersonati nel corpo della first lady: Melania che si bagna sotto la pioggia mentre il marito si tiene stretto l’ombrello, Melania che si sorbisce tutte le porcate sulle donne dette dal marito, Melania che legge i dettagli sulle performance sessuali del marito a cura della pornostar Stormy Daniels; Melania che nel maggio 2018 scompare per 24 giorni, una cosa mai successa nella storia Usa. All’epoca ha lasciato tutti a chiedersi se avesse avuto una crisi isterica o fosse fuggita come una principessa mediorientale qualunque e quando è tornata è costretta a scrivere un messaggio su Twitter: “Sto benissimo e sono alla Casa Bianca, state tranquilli”. E ancora, Melania che getta le cancellerie occidentali nel panico quando indossa un parka con la scritta: “I really don’t care, do you?”, cioè “Non mi interessa, a voi?”.
A chi si riferiva, Melania? Alla “stampa di sinistra che mi critica sempre”, spiegherà settimane dopo lei. Rovinando in fondo la fantasia di chi immaginava stesse mandando a quel paese il marito. Perché in fondo Melania, senza volerlo, ha impersonificato le speranze di quelli che la volevano la più accanita anti-trumpiana tra tutti. Sono loro, quelli che legittimamente non vogliono dare la mano a Trump, quelli che non vorrebbero mai dividere la casa (per quanto Bianca) con lui e quelli che sognano un mondo governato da Trudeau, mica da Donald. Melania, è solo l’incarnazione di un sogno di rivalsa. O di un incubo.