Tutto come previsto, almeno riguardo al voto. Il Senato ha approvato le mozioni (quattro) a favore del Tav Torino-Lione, nel giorno del duello finale tra Lega e M5s sul via libera all’opera. Respinta quella del Movimento 5 stelle. Così la maggioranza che sostiene il governo di Giuseppe Conte (che non si è mai presentato in Aula, ndr) si è spaccata. Anzi si è proprio sdoppiata, con tanto di rappresentazione plastica. Si sono ignorati all’entrata come all’uscita i due vicepresidenti del Consiglio, Di Maio e Salvini, che non si sono nemmeno salutati. Dopo il verdetto, stati d’animo opposti. Mentre, tra le proteste e gli attacchi del Partito democratico (“A casa”, urlavano contro il governo, ndr), il capo politico del Movimento usciva dall’emiciclo in direzione opposta a quella di Salvini, il vicepremier leghista esultava insieme ai suoi senatori, da Siri a Garavaglia.

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La Tav non serve alla nazione, non serve al popolo

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De Falco: “Dl sicurezza bis? Suicida e disapplicabile. M5s ha tradito i suoi principi e su Tav non è stato onesto, né corretto”

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