Nell’anno dedicato al turismo lento anche la Toscana si unisce a questa iniziativa, con il lancio del Cammino di San Bartolomeo. Un percorso lungo cento chilometri da Fiumalbo, in provincia di Modena, fino a Pistoia, percorribile in quattro tappe, che si snoda attraverso i boschi, i fiumi, gli antichi borghi che raccontano la storia di queste montagne e i musei dedicati ad antichi mestieri. Il cammino segue le tracce dei luoghi dedicati al culto di questo santo nell’Appennino Tosco-Emiliano recuperando sentieri che i pellegrini hanno percorso fin dal Medioevo. Il Cammino di San Bartolomeo ha ripreso vita grazie al lavoro di ricerca storica realizzato dal Gruppo Studi Alta Val di Lima che ha coinvolto le comunità locali dei borghi, ormai quasi spopolati.

“Vogliamo valorizzare e dare vita a questa parte di montagna che è poco abitata e visitata”, racconta Bice Ravagli, della Pro Loco di Spedaletto, uno dei paesi attraversati dal cammino abitato da circa dieci persone, “Siamo vicini ai luoghi del giornalista Tiziano Terzani, che ha scelto di vivere e morire in queste zone”. “Il pellegrinaggio assume un nuovo significato, non più esclusivamente riconducibile a un’esperienza religiosa, dentro il cammino c’è tanto viaggio”, spiega Mauro Scoscini, che troviamo lungo il percorso. “Il viaggio che le persone fanno interiormente, passo dopo passo”.

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