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Victoria’s Secret, cancellata l’iconica sfilata di lingerie: dopo 23 anni addio agli “angeli”

Lo ha annunciato la modella Shanina Shaik al Telegraph. Ma da tempo lo stile iper sensuale e provocante del brand era al centro di molte critiche, soprattutto da parte delle millennials

di Beatrice Manca

Guai in paradiso, per gli angeli di Victoria’s Secret: pare infatti che dopo 23 anni sia stato cancellato il celebre Victoria’s Secret Fashion Show, la sfilata di lingerie più seguita al mondo, trasmessa anche in tv. Lo ha annunciato la modella Shanina Shaik in un’intervista al Daily Telegraph. “Non ci sono abituata, ma sono sicura che stanno cercando di lavorare sul re-branding e sui nuovi modi di fare lo spettacolo”. L’azienda San Francisco non ha rilasciato dichiarazioni, ma non se la passa bene nemmeno al registratore di cassa: chiusi 53 negozi solo nell’ultimo anno.

Victoria’s Secret è stata fondata nel 1977 da Roy Raymond, stanco di acquistare per la moglie solo biancheria dozzinale da grandi magazzini. Negli anni il marchio si è ingrandito, arrivando in tutto il mondo: solo in Italia ha più di dieci punti vendita. Ma è stata soprattutto la sfilata a rendere celebre il brand. Da quel 1995, con le modelle in camicia da notte nella hall di un albergo, il Victoria’s Secret Fashion Show ne ha fatta di strada, fino a diventare un vero e proprio evento: scenografie elaborate, dj-set, esibizioni live di popstar del calibro di Bruno Mars, Lady Gaga, Justin Timberlake, e Ariana Grande. Sfilare indossando le “ali” simbolo del marchio – da qui il soprannome angeli – era l’ambizione di qualsiasi modella: lo show negli anni ha lanciato Heidi Klum, Miranda Kerr, Adriana Lima, Kendall Jennar e le sorelle Gigi e Bella Hadid.

Ma nell’era del #metoo, lo stile iper sensuale e provocante del brand ha attirato progressivamente critiche e perplessità da parte delle donne. L’immagine del “perfect body”, il corpo perfetto sfoggiato dagli “angeli” durante gli show – anche a costo di seguire nelle settimane prima diete rigidissime – su cui l’azienda ha costruito la propria fortuna ha perso appeal, soprattutto tra le più giovani: le millennials infatti hanno abbandonato gli iconici sacchetti rosa spostandosi sull’acquisto di capi più pratici, preferibilmente in tessuti ecologici e rispettosi dell’ambiente. A peggiorare le cose, è arrivata una dichiarazione del responsabile marketing del marchio, Ed Razek, che intervistato da Vogue disse di non avere “alcun interesse” ad avere nello show modelle transgender o plus-size “perché lo spettacolo è una fantasia, uno speciale di intrattenimento di 42 minuti”. Una fantasia molto lontana dalla realtà: molte ragazze hanno invitato al boicottaggio dell’azienda. Basta perfezione – era il messaggio – fateci vedere donne vere, donne come noi: forse è proprio questo il rebranding di cui parlava la Shaik.

Il 2019 si preannuncia un anno nero anche dal punto di vista economico: l’azienda ha infatti annunciato la chiusura di 53 punti vendita. L’azienda non produce solo biancheria e bikini, ma ha anche una linea di accessori (tutti rigorosamente rosa, il colore del marchio) creme e prodotti per il corpo. Lo shopping natalizio è stato un flop, e l’utile è calato a 540 milioni di dollari, rispetto ai 664 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Tempi duri anche per gli angeli.

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