L‘incendio che ha devastato una fabbrica di vernici a Brendola, in provincia di Vicenza, ha fatto schizzare verso l’alto le concentrazioni di benzene. I risultati dei primi campionamenti effettuati da Arpav, in prossimità dei punti di massima ricaduta del fumo e in vicinanza di alcune abitazioni, hanno registrato valori di 120 e 115 microgrammi per metro cubo. Valori certamente molto alti, ma non parametrabili con riferimenti normativi poiché l’unico esistente per il benzene è su media annuale (5 microgrammi al metro cubo).

Le concentrazioni di altre sostanze organiche volatili, invece, non risultano particolarmente significative. I tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente hanno eseguito un prelievo di microinquinanti organici (diossine, pcb, Ipa) nella vicina Montecchio Maggiore, nei pressi di alcuni impianti sportivi e a un istituto scolastico superiore. I risultati saranno disponibili entro mercoledì

Il Comune di Brendola, su suggerimento di Arpav, ha emanato in via precauzionale un’ordinanza di evacuazione degli edifici nel raggio di 500-600 metri, invitando la cittadinanza a tenere chiuse porte e finestre fino a martedì mattina e a non consumare ortaggi prelevati in loco. Anche alcuni Comuni limitrofi hanno adottato cautelativamente misure di prevenzione vietando le attività all’aperto e consigliando di chiudere porte e finestre se i cittadini dovessero percepire odori di combustione.

Le operazioni di spegnimento delle fiamme sviluppatesi nella Isello Vernici sono proseguite per tutta la notte e nelle prime ore del mattino con l’impiego di 43 vigili del fuoco con 15 automezzi. Le fiamme hanno coinvolto i capannoni dell’azienda per una lunghezza di oltre 250 metri e una larghezza di circa 40, tra l’autostrada A4 Brescia-Padova, riaperta lunedì sera attorno alle 19, e la strada provinciale 500, che per ora rimane chiusa al traffico.

Le segreterie territoriali della Filctem-Cgil, Fedmca -Cisl e Uiltec Uil esprimono “forte preoccupazione”, “vicinanza e solidarietà” a tutti i lavoratori dell’azienda e si dicono “fin da subito disponibili per l’eventuale tavolo di confronto per verificare le ricadute lavorative delle aziende coinvolte e a mettere conseguentemente in campo tutti gli strumenti utili alla tutela dei lavoratori”.

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