Da quando era morto il padre tredici anni fa litigavano per l’eredità. È questo secondo gli inquirenti il motivo per cui Massimiliano Mallus ha ucciso la sorella Susanna nella notte tra venerdì e sabato, dopo l’ennesima lite. La donna è stata uccisa da diciotto coltellate, tre delle quali mortali, nella sua casa a Quartu, in provincia di Cagliari. Il fratello è stato fermato, a ventiquattro ore dall’omicidio, nella serata di sabato, mentre si aggirava in stato confusionale per le strade della cittàdina.

I due fratelli vivevano in due case confinanti. Da un lato Massimiliano Mallus, di 52 anni, con la moglie, e nell’altra abitazione la sorella di 55 anni insieme alla madre di 84 anni, che ha difficoltà a deambulare. La figlia si prendeva cura di lei. Secondo le prime ricostruzioni, fratello e sorella intorno alle 21 e 30 di venerdì hanno avuto una prima violenta discussione, poi intorno a mezzanotte l’uomo è tornato dalla donna e l’ha uccisa, per poi allontanarsi a piedi. A dare l’allarme è stato il compagno della vittima, che sapeva dei continui litigi e in una delle ultime telefonate aveva sentito urlare l’uomo. A sapere delle discussioni erano anche i vicini, abituati a sentire le liti: “Li sentivamo spesso urlare, ormai non ci facevamo più caso”, dicono.

Per trovare il fratello accusato dell’omicidio erano stati attivati decine di uomini, unità cinofile, un elicottero, lo Squadrone eliportato cacciatori di Sardegna, il Battaglione Sardegna e la Sezione Anticrimine del Ros.

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