Televisione

Giovanni Ciacci dopo l’addio a Detto Fatto: “Potrei lavorare anche dal McDonald’s, ma la corona non cadrà dalla mia testa”

Ciacci si è raccontato a FQMagazine: "Io non ho tradito nessuno. Anche perché io non sono mai stato contrattualizzato dalla Rai, ma sempre da Endemol. Non sono mai stato sotto contratto con la Rai"

di Giulio Pasqui

“Faccio tanti tanti auguri a Detto Fatto ora che le nostre strade si sono separate. Chi prenderà il mio posto? Leggo nomi veri o presunti. Se hanno scelto davvero Guglielmo Mariotto, come leggo su Tvblog, ne sono felice. L’idea che sia proprio lui a sostituirmi, lo ammetto, mi fa ridere. E’ una trovata divertente”. Il futuro di Giovanni Ciacci, lo stylist “con la barba blu”, sarà lontano da Detto Fatto. Dopo sette lunghi anni ha lasciato il programma di Rai2 per esplorare nuove strade. “Tutti parlano, tutti dicono la loro, ma nessuno sa cosa farò io”.

Ecco, ce lo puoi dire?
“Non posso dire né annunciare nulla, spetterà alla rete farlo”.

Sarà un impegno lontano dalla Rai?
“Sì, lontano dalla Rai. Sono solo convinto di una cosa: io non ho tradito nessuno. Anche perché io non sono mai stato contrattualizzato dalla Rai, ma sempre da Endemol. Non sono mai stato sotto contratto con la Rai”.

Ma perché hai lasciato Detto Fatto? Qual è il vero motivo?
“Secondo me è giusto che io prenda altre strade. Questa decisione l’ho annunciata dieci giorni fa, ma già a maggio avevo deciso di non far più parte del cast del programma”.

Ti eri stancato?
“No, no, assolutamente. Non mi sono mai stancato di Detto Fatto, che è un programma che ho amato e che amo ancora. Semplicemente ho ricevuto una proposta interessante in un programma che è nelle mie corde e che mi diverte molto”.

Le malelingue sostengono che ti abbiano mandato via loro.
“Me lo stai dicendo tu. Forse mi volevano mandare via e io non lo sapevo? Ne dicono talmente tante. Io sono molto tranquillo e sereno, lascio parlare le malelingue. E anche se mi avessero mandato via, dove sarebbe il problema? Sai, io nella mia mi sono sempre rimboccato le maniche: ho lavorato come shampista in un negozio per parrucchieri, ho fatto il cassiere, ho lavorato in un negozio di abbigliamenti, ho fatto l’assistente di Valeria Marini, poi il costumista, poi mi sono inventato come personaggio televisivo. Mi sono sempre reinventato e mi sono sempre rimboccato le maniche. Ho lavorato onestamente. Potrei lavorare anche dal McDonald’s, ma la corona non cadrà dalla mia testa. Vivrei ugualmente anche senza la televisione”.

C’è anche chi dice che andrai a fare l’opinionista dalla d’Urso.
“Io adoro i programmi della d’Urso. Tutti. Per me l’esperienza di Live è stata meravigliosa, ho imparato molte cose e una fetta nuova di pubblico ha imparato a conoscermi meglio. Quando Barbara chiama io sono sempre pronto. Poi sai che c’è?”.

Cosa?
“Tutti parlano, tutti s’incazzano, tutti che dicono dove andrò, poi arriva Mariotto, poi dicono che forse mi hanno cacciato o che forse ho deciso io. Ragazzi, è televisione: non facciamo operazioni a cuore aperto. Non ce lo dimentichiamo mai”.

Ma la chiamata di Mariotto non le sembra una vendetta? Voi due vi siete scontrati spesso.
“A me non tocca più di tanto questa notizia. Non ci sono più lì, dunque possono fare quel che vogliono. Mi fa soltanto ridere perché, se ci pensiamo, abbiamo condiviso tante cose con Mariotto. Adesso avremo anche quest’esperienza in comune”.

Ho capito: mi è diventato buono.
“Non è che sono buono, è che la mia testa è già altrove. Non guardo mai indietro. Per me se ci sarà Mariotto o Mario Rossi sarà davvero la stessa cosa”.

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