“Pur rimanendo convinti che le regole Ue devono essere migliorate e semplificate, è nel nostro interesse trovare un compromesso” e arrivare a un “accordo” con una mediazione “ragionevole” per scongiurare la procedura sui conti. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, intervenendo alla Camera per l’informativa sull’azione disciplinare di Bruxelles, ha garantito che la linea condivisa del governo è quella di trattare a oltranza. E alla domanda diretta, se si “sente sostenuto da tutto il governo”, ha replicato: “Certo”.

Intanto, secondo quanto riferito da fonti Ue all’agenzia Ansa, il Comitato economico e finanziario, cioè gli sherpa dell’Eurogruppo ed Ecofin, hanno adottato l’opinione sul rapporto della Commissione Ue sul debito italiano, approvandone il contenuto. La Commissione aveva concluso che una procedura per debito eccessivo contro l’Italia è giustificata. La parola passa agli alti funzionari dei dicasteri che si riuniscono oggi a Bruxelles, poi il dossier approderà all’Ecofin di giovedì e venerdì a Lussemburgo per un primo giro di tavolo, mentre la decisione finale potrebbe arrivare alla riunione dei ministri delle Finanze europei dell’8 e 9 luglio. L’Italia ha dunque poco meno di un mese per far valere le sue ragioni a Bruxelles.

“E’ nel nostro interesse”, ha detto il ministro intervenendo a Montecitorio, “arrivare a un compromesso e normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e le istituzioni finanziarie del Paese, ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell’economia”. Il ministro ha quindi garantito che “l’atteggiamento che terrà il governo italiano sarà costruttivo. Ribadiremo le nostre ragioni agli altri Paesi europei, ai quali spetterà di trarre le conclusioni e cercheremo un ragionevole punto d’incontro“. Questa è la linea, ha garantito Tria, condivisa da tutto il governo perché “è scritta nel Def”, dicendosi sicuro del sostegno dell’esecutivo, nonostante le tensioni delle scorse settimane tra i soci di governo. Sul fronte Ue “il governo ha già fornito alla Commissione e agli altri Paesi membri notevoli rassicurazioni” tuttavia, “ritengo che dovremo renderci disponibili a un dialogo serrato e costruttivo con la Commissione per arrivare a un accordo che consenta di evitare la procedura per disavanzo eccessivo”.

Tria ha anche confermato di non voler deragliare dai principi del Patto. “Il governo ha preso atto dell’esito della valutazione della Commissione e conferma il suo impegno a rispettare i dettami del Patto di Stabilità e Crescita per l’anno in corso”, ricordando che grazie agli interventi messi in cantiere sul fronte delle entrate e gli attesi risparmi per le nuove politiche di welfare, Reddito di cittadinanza in primis, il deficit 2019 “sarà sensibilmente inferiore” alla previsione del 2,5% della Commissione, scendendo fino al 2,1% del Pil. Il tutto “senza incidere sul complesso dei servizi per il welfare”. E ha continuato: “Il governo ha seguito un approccio prudente e responsabile nella gestione della politica di bilancio per il 2018”. Quindi ha sostenuto che l’intervento di Bruxelles “fa parte delle normali procedure di sorveglianza previste dal Trattato” e non è in contraddizione con l’accordo di fine 2018 con il governo italiano. “La Commissione”, ha detto, “era sostanzialmente tenuta a preparare un Rapporto”.

I banchi del governo non erano particolarmente gremiti durante l’informativa alla Camera del ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria sulla eventuale procedura di infrazione da parte della Ue. Nel corso dell’intervento del titolare del Tesoro, erano presenti i ministri della Salute Giulia Grillo e quello per i Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro oltre al sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia. Nel corso del dibattito che ha fatto seguito all’informativa, fra gli esponenti del governo solo il ministro Tria è rimasto ad assistere agli interventi delle varie forze politiche.

Il ministro poco prima era intervenuto all’assemblea di Assonime: “Ho più volte ribadito che le stime fornite dal governo sono caratterizzate da un elevato grado di prudenza quanto mai opportuno in un quadro economico di incertezze”, ha detto. “La stabilità finanziaria è un obiettivo imprescindibile”, garantisce: “Il Governo è determinato a centrare gli obiettivi adottando la dove necessario le iniziative adeguate per il loro raggiungimento”. E anche in questa occasione ha parlato della necessità di avere un dialogo costruttivo con la commissione Ue: “Il governo”, ha detto, “continuerà a lavorare per rafforzare un dialogo costruttivo con la Commissione Ue” per “chiarire la nostra posizione” e “fornire rassicurazioni circa i programmi che intendiamo seguire”. E ha accennato a stime più aggiornate che “lasciano intendere che a consuntivo i saldi di finanza pubblica saranno sostanzialmente minori, pur a legislazione invariati, di quelli stimati in precedenza e risulteranno di conseguenza coerenti con quanto previsto dal braccio preventivo del patto di stabilità e di crescita”. Quindi sul taglio delle tasse: “Il Parlamento ha impegnato il governo, con l’approvazione del Def, a riprendere il percorso di riduzione del debito e di avvicinamento al pareggio di bilancio pur in un quadro di non aumento e di progressiva riduzione della pressione fiscale. Si tratta di un’indicazione positiva perché la riduzione della pressione fiscale è favorevole alla crescita se perseguita salvaguardando la stabilità finanziaria. Il governo è al lavoro per rispettare queste indicazioni. Questo spiegheremo alla commissione”.

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