Uno ne approfitta per rilanciare il suo diktat: i porti rimarranno chiusi. Gli altri lo accusano: è di competenza del Viminale rimpatriare gli espulsi. Anche l’incendio negli uffici dei vigili urbani di Mirandola, nel Modenese, diventa terreno di scontro tra la Lega e il Movimento 5 stelle. Nel rogo sono morte due persone con una ventina di intossicati, di cui quattro gravi. Il presunto autore, secondo le prime indagini, è un giovane nordafricano, originario del Marocco: aveva alcuni precedenti penali ed era stato colpito da ordine di espulsione.

Elementi subito rilanciati da Matteo Salvini. “Quanto accaduto stanotte è l’ennesimo episodio di violenza da parte di un immigrato con due morti, testimonia alla faccia di chi vuole i porti aperti, che quei porti bisogna blindarli, in Italia e in tutta Europa”, ha detto il ministro dell’Interno da Lecce. “Altro che aprire i porti, come vuole la sinistra, io lavoro per fermare e mandare tutti a casa questi delinquenti – aggiunge Salvini -. E se minorenne non mi interessa, deve pagare fino in fondo per la sua bestialità. Azzerare l’immigrazione clandestina, in Italia e in Europa, è un dovere morale: a casa tutti, con la Lega si può”. Subito dopo il leader della Lega ha rilanciato il concetto su Twitter: “Arrestato giovane immigrato nordafricano per il rogo che ha devastato la sede della Polizia locale di Mirandola: due morti, decine di feriti e intossicati. Una preghiera e un abbraccio alle famiglie delle vittime. Altro che aprire i porti! Azzerare l’immigrazione clandestina, in Italia e in Europa, è un dovere morale: A CASA tutti!”.

Un commento che provoca la reazione del movimento 5 stelle. “La nostra vicinanza alla famiglia e ai cari delle vittime del rogo di Mirandola. Ci auguriamo che quel criminale paghi quel che deve, ma ci sorprende ascoltare dal Viminale esortazioni da campagna elettorale, quando dovrebbe essere proprio il Viminale a chiarire perché quell’uomo con intenzioni omicide era libero di circolare in giro in Italia, fin arrivare ad appiccare il fuoco a degli uffici della Polizia locale. Se fosse stato già rimpatriato oggi non ci troveremmo davanti a questo problema”, fanno sapere fonti del Movimento.

Attacca il ministro dell’Interno anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Credo anche che il ministro Salvini dovrebbe fare il ministro dell’Interno e garantire la sicurezza nelle città, perché sta emergendo un fallimento totale di una politica della sicurezza nelle città italiane. Invece di fare demagogia il ministro degli Interni risponda ai cittadini e alle cittadine che chiedono sicurezza nei quartieri. E aggiungo che nel chiacchiericcio intorno al decreto sicurezza non c’è una riga sulla sicurezza nei quartieri”, ha detto il numero uno dei dem. Simile l’intervento di Mara Carfagna di Forza Italia: “Ci stringiamo alle famiglie colpite dall’incendio di questa notte nella sede della Polizia Municipale di Mirandola e siamo certi, che qualora le accuse venissero confermate, il presunto autore sarà giudicato severamente e in caso anche mandato via dall’Italia. Riteniamo però che strumentalizzare l’accaduto e piegarlo a fini propagandistici ed elettorali, sia fuori luogo e manchi di rispetto alle vittime e alla Polizia municipale”.

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