Ha confessato la madre del bambino di Frosinone trovato morto mercoledì sera. Secondo gli investigatori, la donna ha perso il controllo in seguito ad una banale richiesta del figlio di due anni di tornare dalla nonna. Poi lo avrebbe soffocato stringendogli il collo e chiudendogli la bocca, causandone la morte per asfissia. Tanto che aveva ancora dei graffi sulle braccia lasciati dal bambino nell’ultimo disperato tentativo di salvarsi

La donna aveva chiamato il 118 e raccontato ai carabinieri che il piccolo, nato a Sora l’11 dicembre 2016, era stato investito da un’auto pirata che poi era fuggita. I sanitari del 118 hanno provato a rianimare invano il bambino per quasi un’ora. La donna ha raccontato di essere stata investita intorno alle 16.30 con il figlio in braccio ai sanitari del 118 che, arrivati con una eliambulanza, hanno provato a rianimare il piccolo per quasi un’ora nel cortile di casa. I carabinieri hanno ricostruito con lei in auto il percorso che aveva raccontato di aver fatto arrivando fino al presunto luogo dell’investimento. Ma sul luogo non c’era un segno di incidente e nemmeno la traccia di un’auto in fuga. La madre a quel punto ha iniziato ad ammettere durante un interrogatorio notturno fino a confessare davanti all’avvocato e al sostituto procuratore.

Il corpo del piccolo è ora nella camera mortuaria dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino dove sarà sottoposto a esame autoptico. La madre Donatella Bona, 28enne incensurata e mai in cura per problemi mentali, è invece nel carcere femminile di Rebibbia.

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