“Lavorare con lentezza? Un film (di Guido Chiesa ndr) con una rappresentazione del ’77 un po’ troppo fashion”. Renato De Maria, nelle sale italiane in questi giorni con Lo Spietato (e dal 19 aprile su Netflix), rievoca il ’77 bolognese che lo vide protagonista sia con il suo primo film Il Trasloco e poi con Paz!, il film su Andrea Pazienza. “A un 18enne di oggi come spiegheresti il ’77?”, ha domandato il giornalista Davide Turrini. “Il ’77 è la fine del ‘900 – ha risposto De Maria – con il ’77 è morto l’ideale di una società di miglioramento progressivo, è finito il mito della rivoluzione e della ribellione giovanile. (…) Io avevo 18 anni, pensavo fosse l’inizio di qualcosa meraviglioso, una rivolta politica ma soprattutto culturale. C’era fiducia nell’arrivo della tecnologia che invece ci ha fottuto”.

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Renato De Maria e la storia d’amore con Isabella Ferrari: “La corteggiavano tutti e per me non c’era partita. Fu lei a conquistarmi chiedendomi: ‘Cosa c’ho io che non va?’”

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