“A capo dell’Autorithy per la Privacy non ci può stare un ex capogruppo del Pd e più in generale non ci può stare un politico, deve starci un professionista che sappia mantenere la propria autonomia”. Davide Casaleggio ha aperto Sum 2019, l’evento in memoria del padre Gianroberto Casaleggio che per il terzo anno consecutivo si svolge ormai ogni anno alle Officine H di Ivrea, rispondendo alle domande sulla multa del Garante per la piattaforma Rousseau. E come già detto nei giorni scorsi, ha ribadito i suoi dubbi sull’autonomia dell’istituto. “Il fatto che tutte le informazioni” della relazione dell’Autorithy sul funzionamento della piattaforma Rousseau, ha continuato Casaleggio, “siano state date ai giornali con giorni di anticipo, ancor prima che venissero comunicate alla persona interessata, il fatto che sia stata comunicata nel giorno di una votazione importante, nonostante questa istruttoria stesse andando avanti da mesi… tutto questo mi sembra un chiaro attacco politico“.

A Davide Casaleggio, presidente dell’associazione Rousseau che gestisce la piattaforma per la partecipazione online del M5s, ha replicato poco dopo Antonello Soro, Garante della Privacy. “Non ho intenzione di fare polemica con alcuno, né ho bisogno di dimostrare la mia indipendenza di giudizio né quella delle mie colleghe nell’esercizio del mandato del Garante. Un’esperienza che nei sette anni passati si è misurata sul terreno della tutela dei diritti e del contrasto alla loro violazione. Ne fanno fede i provvedimenti per chiunque facilmente accessibili. Se il dottor Casaleggio ha rilievi da muovere può ricorrere, come previsto dalla legge, al giudice ordinario“.

Articolo Precedente

Pd, le critiche (e l’ironia) di Crozza: “Ormai siete ‘comunisti da terrazza’. Perché non dite niente del programma?”

next
Articolo Successivo

Paragone: “Tria si metta in testa che questo è un governo politico, non tecnico. Se fa tecnocrate è ministro avulso”

next