È stato fissato per il prossimo 27 marzo davanti alla IV Corte d’appello di Milano l’incidente di esecuzione sollevato dal sostituto procuratore generale Antonio Lamanna dopo il rigetto della richiesta di sospensione dell’ordine di carcerazione avanzata dalla difesa di Roberto Formigoni, in carcere a Bollate dallo scorso 22 febbraio per espiare 5 anni e 10 mesi per il caso Maugeri-San Raffaele.

L’avvocato Mario Brusa, nella sua istanza con cui chiedeva la detenzione domiciliare per l’ex presidente della Lombardia ultrasettantenne, ha sostenuto in particolare che le nuove norme della ‘spazzacorrotti’, che ha imposto una stretta sulle misure alternative al carcere per i condannati per corruzione, non possono essere retroattive ed essere, quindi, applicate ad un condannato per fatti-reato commessi prima dell’entrata in vigore della legge.

Il pg, però, nel suo provvedimento, aveva respinto la tesi del legale, spiegando, tra l’altro, che sarebbe “irragionevole” procrastinare, spostandola quindi in avanti, “l’applicazione della norma” ad anni “di distanza dalla sua entrata in vigore” e, dunque, non può valere il principio dell’irretroattività e ciò anche sulla base di una recente sentenza della Cassazione. Su questo e altre questioni indicate dal difensore il pg ha deciso di sollevare l’incidente di esecuzione davanti ai giudici affinché si esprimano sul caso e di conseguenza anche sulla legge del governo gialloverde. 

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