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Ballando con le Stelle, Antonio Razzi concorrente: “Vado per divertirmi. Dei soldi non mi frega. Quando ero parlamentare usavo la carta e spendevo finché c’era liquidità”

“A me piace divertirmi. La politica ha stufato. Ho deciso proprio in questi giorni di non candidarmi. Avevo ricevuto qualche offerta, ma preferisco dedicarmi ad altri progetti"

di Giulio Pasqui

Quando i politici sognano di fare le soubrette, finiscono a Ballando con le stelle. È questo il caso dell’ex ministro e deputato Nunzia De Girolamo e dell’ex senatore Antonio Razzi, entrambi prossimi concorrenti dello show danzereccio di Milly Carlucci. Ancora manca l’ufficialità, che arriverà entro giovedì 14 marzo, ma ormai sembra fatta. “Mi ha cercato lo staff di Milly Carlucci, voleva sondare la mia disponibilità”, racconta al settimanale Oggi l’ex deputato 71enne, diventato famoso (anche) grazie alla parodia di Maurizio Crozza.

Il motivo che l’ha spinto ad accettare l’invito del team della Carlucci? La voglia di leggerezza dopo anni trascorsi tra Montecitorio e Palazzo Madama. “A me piace divertirmi. La politica ha stufato. Ho deciso proprio in questi giorni di non candidarmi. Avevo ricevuto qualche offerta, ma preferisco dedicarmi ad altri progetti […] Ci vado per divertirmi e basta, de li sordi non mi frega niente. Quando ero parlamentare, nemmeno sapevo l’ammontare dello stipendio. Usavo la carta e spendevo fino a quando c’era liquidità”, racconta l’ormai ex politico, che a giugno scorso aveva condotto un programma televisivo sul canale Nove (Razzi Vostri), non certo memorabile per ascolti e contenuti. E che assicura (o minaccia): “Il mio futuro sarà in radio e in tv”. Ma, per ora, niente reality: “Mi avevano offerto sia il Grande Fratello, sia L’Isola dei Famosi, ma mia moglie non ha voluto. Si è opposta con forza”.

A livello politico, Razzi – due legislature, prima con Di Pietro e poi con Berlusconi – vuole che gli siano riconosciuti dei meriti. Quali? “Sono stato il primo occidentale ad aver parlato con Kim Yong-un. Non so se rendo… Grazie a me il dittatore della Nord Corea s’è dato una calmata: mi riconosco il merito di averlo fatto ragionare. Se ci fossi stato ancora io, avrei preso un aereo e sarei andato in Venezuela a parlare con Nicòlas Maduro”, assicura. E a chi lo prende in giro, risponde: “Sono un pesce piccolo e tutti rendono a sminuire le mie qualità. Quelli che mi accusano di malapolitica sono i primi a non saperla fare. Vorrei ricordare che la politica non si fa distanti dal popolo, ma andando incontro alla gente”. O andando sulle piste da ballo con Manuela Arcuri e Suor Cristina.

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