Lo scorso anno, il noto quotidiano francese Le Populaire du Centre dedicava alcune delle proprie colonne a un talento transalpino emergente che nella scorsa stagione militava nel settore giovanile del Paris Saint Germain e che da sempre, anche da quando indossa la maglia del Manchester City, mostra un atteggiamento in campo da leader nato, tanto da portarsi dietro dall’ambiente parigino il soprannome di “N’Golo Kanté“. In effetti, per temperamento in campo e caratteristiche fisiche, il classe 2000 del City, Claudio Gomes, ricorda molto il roccioso mediano e connazionale del Chelsea.

Gomes ha compiuto 18 anni nel luglio 2018 ed è stato ingaggiato dalla squadra di Pep Guardiola dopo che il suo contratto con il club francese è scaduto un mese prima del compimento della maggiore età. Il centrocampista ha svolto tutta la preparazione estiva in America con la Prima squadra, ma i campioni della Premier hanno atteso proprio il suo 18esimo anno di età prima di mettere nero su bianco il contratto che lo lega al club inglese fino al 2023 per evitare i problemi burocratici del caso.

Proprio nel continente americano, Guardiola è stato fortemente impressionato da quello che ha potuto vedere in allenamento, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello del temperamento, tanto da poter sottolineare, già ad inizio stagione, la bontà dell’operazione che ha portato il Millennial Gomes in maglia Sky Blues. Ammirazione che è proseguita nei mesi successivi. Infatti lo stesso tecnico ha poi dichiarato che il giovane francese “deve giocare perché ha bisogno di minuti” e che “potrebbe avere un percorso simile a quello di Phil Foden e Brahim Dìaz (aggregati a stagione in corso in Prima squadra, nda).

Ma che tipo di giocatore è Claudio Gomes? Parliamo di un centrocampista difensivo che ha rappresentato la Francia dall’U16 fino all’ U19, passando per l’U17 e l’U18, per un totale di 44 presenze nelle quattro fasce d’età. Ama giocare palla a terra ed è molto abile nel dettare i tempi di gioco in posizione mediana da vertice basso. Fondamentale e sempre tempestivo nelle chiusure difensive, possiede una tecnica individuale molto sviluppata che gli permette di gestire la palla con disinvoltura (anche sotto pressione), aprendo il gioco per le ripartenze.

Il primo novembre 2018 ha trovato i suoi primi minuti con la maglia del City nella sfida di Efl Cup (vinta 2-0) contro il Fulham e siamo pronti a scommettere che non saranno gli ultimi in quel di Manchester. Dopo essersi fatto sfuggire talenti di assoluto valore come Brahim Dìaz e Jadon Sancho, difficilmente la società dell’Etihad si farà scippare l’ennesimo prodotto dell’Academy in rampa di lancio.

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