La Commissione europea indaga su un cartello formato da otto banche che tra il 2007 e il 2012 – nel pieno della crisi finanziaria e della successiva crisi del debito – avrebbero avuto comportamenti collusivi “per distorcere la concorrenza nell’acquisto e nello scambio di titoli di Stato europei“. L’esecutivo dell’Ue ha mandato una comunicazione degli addebiti agli otto istituti bancari, i cui nomi non sono stati resi pubblici. Il 20 dicembre scorso, quando Bruxelles ha annunciato che stava conducendo un’indagine, l’agenzia Reuters aveva citato Credit Suisse, Credit Agricole, Deutsche Bank e Bank of America Merrill Lynch.

Secondo la Commissione Ue, i trader impiegati dalle banche si sono scambiati informazioni commercialmente sensibili e si sono coordinati sulle strategie di negoziazione anche attraverso chat room online. L’indagine riguarda i trader e non implica che la presunta condotta anticoncorrenziale fosse una prassi generalizzata nel settore dei titoli di Stato.

La comunicazione degli addebiti è un passo formale nell’iter di un’indagine Ue sulle violazioni delle norme sulla concorrenza, con il quale la Commissione informa per iscritto le parti delle contestazioni mosse nei loro confronti. Le parti a questo punto possono consultare i documenti relativi all’indagine, rispondere per iscritto e richiedere un’audizione per presentare le proprie osservazioni. Se la Commissione ritiene che ci siano sufficienti prove che una violazione si sia verificata, può adottare una decisione, con multe che possono arrivare fino al 10% del giro d’affari annuale mondiale della società in questione. Non ci sono scadenze precise per la conclusione di un’indagine antitrust.

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