A ottantuno anni dall’emanazione delle leggi razziali c’è ancora chi si rifiuta di commemorare le vittime della Shoah. Succede a Pisa, in consiglio comunale, dove Manuel Laurora – leader del movimento locale “No moschea”, eletto nelle liste della Lega, ma non iscritto al partito – è rimasto seduto per tutto il minuto di silenzio osservato dal resto dell’assemblea cittadina in occasione del programma per la Giornata della Memoria. Laurora è stato espulso dall’aula “per comportamento altamente lesivo delle istituzioni”. Lui si è giustificato parlando di “incomprensione” e ha poi definito quella delle leggi razziali “una pagina nera della Storia”.

Oltre all’immediata reazione delle opposizioni, è arrivata anche la censura del sindaco leghista di Pisa Michele Conti che ha definito “grave” il comportamento di Laurora e lo ha invitato ad abbandonare la sala consiliare del Comune di Pisa. Conti, alla versione online del Tirreno, ha anche aggiunto che anche se Laurora non è iscritto alla Lega, scriverà comunque ai vertici del partito per capire come procedere.

La conferenza dei capigruppo si è subito riunita e al rientro in aula il presidente del consiglio comunale, Alessandro Gennai (anche lui leghista), ha adottato nei confronti del consigliere il provvedimento di espulsione intervenendo visibilmente emozionato perché, ha spiegato, “ho vissuto sulla mia pelle la tragedia della Shoah: ho avuto uno zio deportato“.

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