Una cliente dai tratti orientali indica delle bottiglie d’acqua e chiede qualcosa ad un uomo che la sta riprendendo. Questo per tutta risposta inizia a prenderla in giro, a sbeffeggiarla, travalicando presto nell’insulto razziale. La vicenda è stata raccolta e raccontata da Milano Today, che ha riproposto il video che è diventato virale in rete. “Signora, qua siamo in Italia – dice la voce fuori campo -, è inutile che mi parla in cinese. Deve tornare in Cina se vuole parlare in cinese”, dice. “Senta cazzo di cinesa, già siete venuti nel mio cazzo di Paese a distruggere tutto il mercato. Prima che ti spezzo le gambe. Ti sparo in testa brutta cinese di merda”.
Alla scena assiste un commesso, che guarda divertito e non fa nulla per difendere la cliente. Il supermercato, della catena Iper, ha commentato l’episodio su Facebook: “In merito al video che sta circolando in rete in cui una nostra Cliente rimane vittima di un grave ed intollerabile atto di discriminazione, Iper La grande i, comunica che è venuta solo oggi a conoscenza della sua esistenza, peraltro grazie alle numerose segnalazioni ricevute dai nostri fan e clienti. Siamo sbigottiti rispetto al suo contenuto e chiediamo scusa alla nostra Cliente, siamo noi stessi indignati per quanto possa essere accaduto all’interno di un nostro punto di vendita. Stiamo analizzando attentamente il filmato, approfondendo i fatti; prenderemo immediati e adeguati severi provvedimenti nei confronti di qualunque dipendente Iper risulti coinvolto, il quale, possiamo già dirlo senza alcun indugio, non rappresenta in alcun modo la nostra azienda, che si fonda sulla passione di 7.000 dipendenti che ogni giorno, con impegno e rispetto, lavorano per dare il miglior servizio possibile a tutti i nostri Clienti. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di intervenire così tempestivamente e Vi terremo aggiornati sulle azioni intraprese”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez