Dopo il leader dei Boys, quello dei Viking. È stato arrestato oggi Nino Ciccarelli, uno dei capi curva dell’Inter, per gli scontri di Santo Stefano. L’ordinanza emessa dal gip Guido Salvini riguarda, da quanto si è appreso, anche Alessandro Martinoli, ultrà del Varese. Per gli scontri di via Novara, prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre, sono stati arrestati nelle scorse settimane altri quattro ultras interisti, tra cui Marco Piovella detto ‘il Rosso’, ritenuto capo dei Boys della curva nord nerazzurra, e Luca Da Ros, che ha collaborato alle indagini e ha ottenuto i domiciliari. Ciccarelli, che risultava già tra gli oltre 30 indagati per rissa aggravata e omicidio volontario (quest’ultima ipotesi ‘tecnica’ è contestata a tutti i presenti agli scontri), è il capo ‘storico’ di un altro gruppo della curva interista, i Viking.

Come scritto da Davide Milosa sul Fatto Quotidiano del 2 gennaio, Ciccarelli è un volto noto della criminalità milanese. A suo carico 5 Daspo (misura ancora in corso) e 12 anni di galera, tatuati sul corpo con dodici foglie. Reati da stadio per lo più, detenzione di coltelli, pestaggi come quello che portò alla morte del tifoso ascolano Nazareno Filippini. Era il 1988. Per quei fatti Ciccarelli se la cavò con un’accusa poi caduta per rissa: venne prima arrestato ma poi assolto. A metà anni Novanta fu coinvolto in un’associazione a delinquere per spaccio in curva. Con lui anche Vittorio Boiocchi, altro volto storico della curva, storicamente legato ad ambienti calabresi. Entrambi furono assolti. Boiocchi, che allo stato non risulta indagato, invece ha subito condanne in altro processo.

Con Ciccarelli oggi è finito in carcere anche Alessandro Martinoli, ultras del Varese, la cui tifoseria è gemellata a quella interista e di cui faceva parte anche Daniele Belardinelli, morto in via Novara forse investito da due auto degli ultras napoletani. Gli investigatori della Digos, inoltre, stanno facendo verifiche da settimane sui circa 180 ultras (oltre un centinaio di interisti e ‘gemellati’ e un’ottantina di napoletani) che erano presenti agli scontri, visionando le immagini delle telecamere della zona e video di privati cittadini. Nell’ordinanza di arresto di Ciccarelli, inoltre, si legge che il “giorno di Natale” in casa di Daniele Belardinelli ci fu “un incontro che è stato certamente propedeutico all’organizzazione dei fatti del giorno seguente”. È quanto scrive il gip Guido Salvini. La stessa vedova di Belardinelli ha messo a verbale che a Natale col marito e Marco Piovella, arrestato, c’erano Martinoli e “altri ultrà dell’Inter”. Non solo. Ciccarelli è stato “riconosciuto” in una foto mostrata a Luca Da Ros, che lo ha indicato come presente al pub ‘Cartoons‘ dove si incontrarono gli ultras prima degli scontri di Santo Stefano. Nelle immagini acquisite si vede Ciccarelli “claudicante e nell’atto di toccarsi il corpo” per “tamponare” le ferite dopo gli scontri. Si evince dall’ordinanza d’arresto. Sempre nell’ordinanza d’arresto si legge che Nino Ciccarelli ha una “particolare pericolosità” e può “facilmente” condizionare “altri tifosi” dato che è “conosciuto in tutto l’ambiente ultras”. Secondo quanto scrive il gip Guido Salvini, inoltre, Alessandro Martinoli, ultrà del Varese arrestato, è “aderente al gruppo più estremista all’interno della destra radicale ‘Blood and Honor‘”. Il gip sottolinea ancora anche il rischio “rappresaglie” dopo i fatti di Milano.

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