Legati alle sedie con le braccia bloccate dietro la schiena e messi a tacere quando urlavano e piangevano con fazzoletti sulla bocca, fino quasi a non poter respirare. Sono circa cento gli episodi di maltrattamenti e vessazioni, documentati dai carabinieri, che hanno portato all’arresto di quattro dipendenti – tre educatrici e un’insegnante, tra i 28 e i 42 anni – del centro di riabilitazione “Istituto Sant’Agostino” di Noicattaro, un centro privato convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Le vittime sono minori affetti da autismo, pazienti del centro di riabilitazione privato ma convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Le donne, tre educatrici e un’insegnante di sostegno, ora ai domiciliari, hanno tra i 28 e i 42 anni. Coinvolte nell’inchiesta anche altre due maestre, indagate a piede libero.

Secondo quanto accertato dai militari della compagnia di Triggiano grazie a riprese audio e video, le minacce, gli insulti e le violenze fisiche, sarebbero stati subiti in particolare da nove bambini autistici, di età compresa tra i 7 e i 15 anni, che per la gravità del disturbo non erano in grado di comunicare quanto subito. Gli inquirenti hanno immortalato episodi di pazienti spinti contro il muro o tra il muro e il banco, altri piccoli, invece, erano immobilizzati con la testa pressata sul pavimento. Dalle immagini si vede che le insegnanti bloccavano i bimbi per poi legarli o zittirli, tappando loro la bocca. Le intercettazioni audio nei bagni della struttura hanno documentato il suono di schiaffi sulla pelle nuda e i pianti dei piccoli.

L’indagine, coordinata dalla procura di Bari, è stata avviata a ottobre 2018 quando una dipendente del centro ha riferito alle forze dell’ordine di aver assistito a comportamenti violenti e vessatori nei confronti degli ospiti da parte di alcune colleghe. Secondo quanto raccontato dalla testimone i comportamenti duravano dal 2016. Le vittime sono tutte affette da una grave forma di autismo, e quindi non sono mai state in grado di parlare e di riferire le violenze subite. L’indagine è coordinata dal pm Michele Ruggero che si è avvalso anche della consulenza tecnica di uno psichiatra. Vista la delicatezza del caso il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto dal gip del Tribunale, Giovanni Abbattista, le misure cautelari degli arresti domiciliari, eseguite questa mattina dai carabinieri.

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