M5s e Lega pronti a un nuovo dialogo sulla prescrizione dopo le tensioni e le polemiche dei giorni scorsi, anche se il “dissenso” del Carroccio resta. Il premier Giuseppe Conte, dall’Algeria, ha annunciato un vertice con i ministri per sciogliere il nodo legato alla riforma e nel frattempo a Roma durante la seduta delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera la relatrice al ddl anticorruzione Francesca Businarolo del M5s ha ritirato l’emendamento sulla sospensione della prescrizione preannunciando un nuovo testo riformulato. Si torna a discuterne martedì a Palazzo Chigi in attesa del rientro in Italia dei due vicepremier, Di Maio e Salvini, il primo in Cina il secondo in Ghana. Un summit, lunedì mattina, al ministero di via Arenula tra i parlamentari pentastellati e quelli del Carroccio alla presenza del Guardasigilli Alfonso Bonafede, e una lunga riunione congiunta della commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera durata fino a sera, non sono bastati a trovare un compromesso. Anche se tutti sembrano fiduciosi e ricordano che il tema è uno dei punti del contratto di governo. Martedì mattina si voterà sugli emendamenti e bisognerà correre ai ripari.

Bonafede: “Uno dei punti del contratto”, Salvini: “Sì, ma no a processi infiniti”
“Riforma della giustizia, e anche della prescrizione, sono nel contratto di governo e diventeranno realtà: mettere in galera mafiosi e corrotti è una priorità della Lega. L’importante è farle bene queste riforme, evitando che i processi durino all’infinito anche per gli innocenti, altrimenti è una sconfitta per tutti” dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “La riforma della prescrizione è stata votata dai nostri iscritti sulla piattaforma Rousseau, è uno dei punti del contratto di Governo e, prima ancora, parte integrante del programma del MoVimento 5 Stelle” ricorda il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede su Facebook. Appena rientrato a Roma il premier ha avviato un giro di telefonate per sciogliere il nodo e le tensioni. Martedì mattina a Palazzo Chigi dovrebbero arrivare il Guardasigilli e altri esponenti dell’esecutivo in quota Lega. Un primo incontro tra presidente del Consiglio e vicepremier potrebbe tenersi già martedì sera.

Ritirato emendamento, commissione slitta a martedì
Un nuovo testo dei relatori sulla prescrizione identico a quello ritirato che cambia nel solo titolo è stato presentato per superare l’ostacolo dell’inammissibilità per estraneità di materia. “Oggi finalmente abbiamo fatto una discussione con il M5S sui 12 articoli, secondo me c’è la possibilità di trovare un accordo, ma resta il dissenso sull’emendamento sulla prescrizione. Il principio di garantire la certezza del diritto ci trova pienamente d’accordo, ma riteniamo che lo strumento non sia quello adatto” ha spiegato Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali. Alla domanda dei cronisti se le proposte di modifica presentate dal Carroccio restano in piedi (se passassero 8 articoli sarebbero cancellati), l’esponente del Carroccio risponde: “È logico che se si trova un accordo con il M5S, i nostri emendamenti vengono meno. Un accordo lo troviamo perché sono questioni tecniche“. La seduta è stata aggiornata a martedì come ha annunciato la presidente della Commissione Giustizia Giulia Sarti, suscitando le proteste delle opposizioni. La presidente ha dichiarato inammissibili alcuni emendamenti per estraneità di materia, ma non si è pronunciata sulla ammissibilità del nuovo emendamento dei relatori sulla prescrizione.

I relatori di maggioranza, Businarolo e Francesco Forciniti (M5s), hanno presentato in totale quattro nuovi emendamenti al provvedimento. Oltre alla riformulazione della prescrizione c’è anche la proposta di adeguamento dell’articolo 5, relativo al cosiddetto ‘agente sotto copertura‘. Secondo il testo firmato dai due esponenti Cinquestelle, infatti, sparisce il riferimento all’articolo 260 del decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006 (attività organizzata collegata al traffico illecito di rifiuti), ma viene introdotto quello all’articolo 452 quaterdecies del Codice penale, sulle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Inoltre, il nuovo emendamento richiama anche alla prossima approvazione del decreto Sicurezza e immigrazione.

Conte da Algeri: “Essendo nel contratto di governo, manterremo il punto”
“Essendo nel contratto di governo, manterremo il punto. Il tema è sacrosanto, perché il nostro processo penale attraverso la prescrizione ha conosciuto e conosce la denegata giustizia. Lasciatemi chiamare a raccolta Bonafede e gli altri partner per un ultimo vertice per portare a casa un punto di incontro che tutti si sono dichiarati disponibili a raggiungere”, aveva detto il presidente del consiglio, spiegando che sperava di azzerare le distanze tra i due partiti della maggioranza “nelle prossime ore, tra stasera e domattina”. “Il nostro processo penale attraverso la prescrizione ha conosciuto la denegata giustizia, perché la fisiologia del corretto accertamento dei fatti da parte dello Stato contempla la decisione di merito” e “di questo istituto si è fatto un grande abuso” aveva specificato il primo ministro. Ma il percorso verso un’intesa sull’istituto che mira a bloccare il trascorrere del tempo dopo il primo grado di giudizio sembra sempre più accidentato.  

Il vertice in mattinata e le posizioni “distanti”
Del resto segnali di tensione si erano registrati già, questa mattina. L’incontro tra il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, e i parlamentari dei partiti di governo, secondo l’AdnKronos, avrebbe mostrato posizioni “distanti”. Dai vertici del Movimento veniva ribadita l’intenzione di “non arretrare di un millimetro sulla riforma della prescrizione” ovvero “né rinviarla legandola ad altro provvedimento, né tantomeno intervenire nel merito” del provvedimento che mira a bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Una direzione maldigerita dal Carroccio.

Di Maio: “Fiducioso che troveremo un accordo”
Il ministro della Giustizia in un’intervista al Corriere della Sera, per replicare alla guerra a bassa intensità scatenata dal partito di Matteo Salvini, aveva detto: “L’ondata di emendamenti presentati dalla Lega? Devo dire che non ci volevo credere: perché, coprendo le firme dei deputati leghisti, quegli emendamenti sembravano suggeriti da Berlusconi. Se arriveranno proposte di annacquamento sulla prescrizione non arretreremo di un millimetro”. Il ministro, però, aveva anche aperto a una soluzione concordata con la Lega: “Mi fa molto piacere che Salvini confermi il valore di quello che abbiamo scritto nel contratto di governo. Per questo siamo qui in ascolto se si vuole migliorare il testo. Non c’è alcun veto incrociato all’interno della maggioranza. Le due forze di governo, ognuna con la sua storia, fin qui hanno saputo fare sintesi. Noi lo abbiamo dimostrato con due provvedimenti spinti in particolare dalla Lega: la legittima difesa e il rito abbreviato interdetto per i reati più gravi. E per andare avanti su questi temi non ho certo atteso gli sviluppi del ddl anticorruzione cui teniamo molto”. Insomma un messaggio in piena regola agli uomini di Matteo salvini. “È evidente – ha spiegato Bonafede – che quell’emendamento apre un confronto all’interno della maggioranza. Ragioniamo pure su un miglioramento del testo ma non ci sono dubbi sul fatto che il Paese non può più aspettare”. Segnali di apertura che arrivano anche da Luigi Di Maio. “Sono fiducioso che troveremo un accordo con la Lega. Ma deve essere approvata nel ddl anticorruzione, chi parla di stralcio in queste ore non sta dicendo la verità”, dice il vicepremier.

Cantone: “Non mi convince”, Di Matteo: “Da bloccare con richiesta rinvio a giudizio”
L’idea di sospendere la prescrizione “non mi convince. È opportuno mettere mano sull’argomento e di questo devo dare atto al ministro Bonafede, ma l’idea di allungare sine die i tempi del processo è prima di tutto in contrasto con la Costituzione e con il principio di ragionevole durata. Soprattutto avrebbe l’effetto opposto di rendere molto meno veloci i tempi dei processi” dice presidente dell’Anac Raffaele Canton che dice che Lo ha detto e commentando l’ipotesi di sospensione della prescrizione contenuta nel ddl anticorruzione.  “Alla fine – ha commentato Cantone – con la certezza che i processi non si prescriveranno, non si svolgeranno mai. Noi invece abbiamo la necessità che i processi si facciano e si stabilisca in tempi rapidi chi è colpevole e chi innocente, non tra vent’anni. Serve una giustizia veloce che consenta di avere effetti, come il famoso daspo, che abbiano un senso. In questo senso nella legge c’è una contraddizione: rafforziamo le pene accessorie ma rischiamo di allungare i tempi della decisione e quindi le pene accessorie non si applicherano mai“. Di avviso totalmente diverso il pm Nino Di Matteo che in una intervista al Fatto Quotidiano dice che non solo che la prescrizione va fermata, ma anzi che “il decorso dovrebbe bloccarsi per sempre con la richiesta di rinvio a giudizio”.

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