Circa 300 persone tra soldati, agenti di polizia e pescatori sono impegnati nelle ricerche delle vittime, o di eventuali sopravvissuti, del volo Lion Air caduto in mare oggi dopo il decollo da Giacarta: finora non è stato recuperato alcun corpo, né sono stati trovati superstiti. Le autorità hanno reso noto che le acque in cui è caduto l’aereo – a ovest di Java – sono profonde 30-35 metri e che i sommozzatori stanno cercando il relitto dell’aereo. A bordo, secondo i media, c’erano 189 persone.
Nelle immagini, la lunga scia di detriti, carburante e oggetti dopo l’incidente e i primi soccorsi.
Mondo - 29 Ottobre 2018
Incidente aereo Indonesia, le prime immagini dal luogo del disastro: detriti in mare, oggetti e una chiazza di carburante
La Playlist Mondo
- 13:17 - Cercapersone e walkie talkie esplosi, Libano nel panico: la reazione della popolazione
Beirut, 20 set. (Adnkronos) - Una psicosi collettiva sta dilagando in Libano dopo le due ondate di attacchi contro Hezbollah con walkie talkie e cercapersone esplosivi che hanno causato decine di morti e migliaia di feriti. L'operazione non rivendicata, ma che in molti hanno attribuito al Mossad, ha anche provocato danni gravissimi agli occhi di molti sopravvissuti, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Gli ospedali sono saturi e il Paese - già da tempo alle prese con una devastante crisi economica e politica - è in preda al panico.
I civili sono terrorizzati dal fatto che dispositivi di uso quotidiano possano esplodere in qualsiasi momento. E le voci girano ormai senza alcun freno causando ancora più caos. "Si dice che potrebbero esplodere i pannelli solari, le batterie, i frigoriferi, qualsiasi cosa", ha scritto il giornalista Hassan Harfoush sul Daily Mail. "Ho persino detto ai miei genitori di prendere un estintore, nel caso in cui qualcosa esplodesse in casa", ha aggiunto Harfoush che ha descritto le scene dell'orrore - con corpi e volti dilaniati - a cui si è assistito negli ultimi giorni.
I libanesi, scrive la stampa locale, hanno iniziato ad adottare misure drastiche per proteggersi, spegnendo i cellulari, gettando via i dispositivi elettronici e strappando le batterie dai walkie-talkie per il timore che possano essere stati manomessi con esplosivi. In alcuni casi, le persone hanno staccato gli elettrodomestici, persino spento i router wi-fi. Intanto una fonte dell'intelligence statunitense ha rivelato ad Abc News che l'operazione per fabbricare i device esplosi era stata pianificata da almeno 15 anni, coinvolgendo società fittizie.
Una delle principali conseguenze a lungo termine di quanto accaduto sarà che Hezbollah "ora dovrà condurre una caccia alle streghe all'interno dell'organizzazione", ha commentato a Sky News il ricercatore su terrorismo e politica mediorientale, Magnus Norell, evidenziando come la "vittoria tattica per Israele" sia stata "l'interruzione dei sistemi di comunicazione di Hezbollah in un colpo solo".
Ma i nervi dei libanesi sono messi a dura prova anche dal rischio concreto che le esplosioni dei walkie talkie e dei cercapersone siano, come molti osservatori sostengono, il preludio a un'operazione militare su larga scala dello Stato ebraico contro Hezbollah. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha parlato di una "nuova fase" della guerra, il cui baricentro si sposterà inevitabilmente da Gaza verso il confine nord con il Libano. Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, nel suo atteso intervento ieri ha definito l'operazione di Israele "un'operazione di guerra".
La tensione è altissima. Aerei militari israeliani hanno sorvolato Beirut, a bassa quota e a velocità superiori di quella del suono, mentre Nasrallah teneva il suo discorso. Negli stessi minuti Hezbollah ha colpito almeno quattro nel nord dello Stato ebraico. Nella notte, poi, c'è stato uno dei più intensi attacchi israeliani nel sud del Libano dal 7 ottobre. L'agenzia libanese Nna sostiene che siano stati condotti 52 raid e le Idf hanno comunicato di aver colpito 100 lanciatori di razzi.
L'escalation sembra davvero un passo, ma nella comunità internazionale si ritiene ci sia ancora una finestra di opportunità per risolvere la crisi pacificamente. "Abbiamo parlato a lungo di ciò che accade in Medio Oriente, con grande preoccupazione, ma anche convinti che ci possa ancora essere lo spazio per iniziative diplomatiche'', ha dichiarato ieri sera a Parigi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine della riunione del formato Quint - con i rappresentanti di Usa, Germania, Francia e Gb - incentrata sulla crisi in Medio Oriente. "Una strada diplomatica esiste", ha confermato il presidente francese, Emmanuel Macron, rivolgendosi ai libanesi e sottolineando che "la guerra non è inevitabile".
Mosca, invece, ha messo in guardia dagli "effetti catastrofici" dell'attacco che ha falcidiato Hezbollah, dicendosi "profondamente preoccupata dai pericolosi sviluppi" in Libano. "Siamo convinti che l'avvio di una operazione militare su vasta scala in Libano avrebbe le conseguenze più distruttive per la sicurezza dell'intero Medio Oriente. E' necessario evitare tale scenario catastrofico", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Dall'Iran - che non dimentica anche l'uccisione a luglio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh - è arrivata invece l'ennesima minaccia di rappresaglia contro Israele, stavolta attraverso il potente capo dei Guardiani della Rivoluzione. Israele riceverà una "risposta terribile" per i suoi attacchi contro Hezbollah, ha tuonato Hossein Salami, denunciando "il crimine atroce commesso dal regime sionista a causa della sua disperazione e dei suoi fallimenti".
- 13:12 - Open Arms: legale Mediterranea, 'provvedimento Mare Jonio vessatorio e illegittimo'
Palermo, 20 set. (Adnkronos) - Il provvedimento della Capitaneria di porto che nei giorni scorsi ha eseguito una ispezione sulla nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans "è stato illegittimo e vessatorio". Lo ha detto l'avvocato Fabio Lanfranca, legale di Mediterranea, nel suo intervento al processo Open Arms all'aula bunker Pagliarelli di Palermo. "La Mare Jonio è l'unica nave di soccorso civile battente bandiera italiana, questo non è stato un privilegio, anzi ha determinato una particolare attenzione da parte delle autorità italiane che non le hanno mai consentito di navigare in acque tranquille - dice Lanfranca- Dopo 10 ore di ispezione è stato ordinato alla nave di dismettere tutti i mezzi di soccorso presenti a bordo. Non era mai accaduto prima. Si tratta di un provvedimento inedito, vessatorio, oltre che illegittimo, che verrà impugnato nelle sedi opportune", spiega Lanfranca.
- 13:05 - Manageritalia, educazione finanziaria per le famiglie e la crescita del Paese
Roma, 20 set. (Adnkronos/Labitalia) - Come diffondere una migliore cultura finanziaria e favorire una maggiore conoscenza nella gestione del proprio portafoglio azionario tutelando le finanze familiari e salvaguardandole dall’inflazione e dalla perdita del potere d’acquisto. Sono queste alcune delle tematiche affrontate 'Dal cigno nero al rinoceronte grigio - L’educazione finanziaria per prevenire le minacce che mettono a repentaglio i nostri risparmi', l’incontro organizzato oggi, da Manageritalia Executive Professional, in occasione della seconda edizione della Roma Future Week 2024.
“L'educazione finanziaria è essenziale ed imprescindibile – ha sottolineato Donatello Aspromonte vicepresidente Manageritalia Executive Professional – per consentire alle famiglie e alle imprese di prendere decisioni consapevoli riguardo agli investimenti e alla pianificazione del futuro, in modo da garantire una maggiore stabilità economica e sociale. Per la nostra missione associativa non potevamo non avere un vertical, ossia un’area dedicata ai manager e ai consulenti di questo di questo importante settore, che lanciamo proprio oggi”.
L’incontro, infatti, è stata anche l’occasione per presentare la nascita dell’area dell’associazione espressamente dedicata ai Wealth Manager i professionisti della gestione finanziaria che vogliono valorizzare e diffondere la cultura della moderna consulenza finanziaria presso le Istituzioni, le ebusiness community nonché difendere il ruolo e le funzioni del consulente finanziario e patrimoniale anche attraverso la certificazione delle competenze e delle esperienze a garanzia delle tante aziende e realtà private e pubbliche che oggi richiedono sempre più personale e competenze qualificate.
Oggi in Italia, secondo i dati dell’ultimo rapporto Edufin, le conoscenze finanziarie percepite dalle famiglie rimangono molto basse. Nell’ultimo anno è aumentata la familiarità con i concetti di inflazione (73,8%) e di tasso di interesse semplice (46,5%). Diminuisce la conoscenza dei concetti di diversificazione del rischio (54,6%), relazione tra rischio e rendimento (46,6%) e tasso di interesse composto vero sconosciuto per le famiglie italiane (lo conosce solo il 38,1%). Il mutuo è l’argomento maggiormente conosciuto (79,3%) ma meno della metà dei decisori economici delle famiglie (44,3%) conosce i concetti di base della finanza. Numeri che dimostrano, ancora una volta, come sia necessaria la diffusione di una più amplia cultura finanziaria per aiutare i cittadini verso scelte consapevoli magari supportati da professionisti del settore.
“Nel Paese manca una diffusa educazione finanziaria e assicurativa non solo nelle nuove generazione ma soprattutto tra i lavoratori e molti professionisti, solo un italiano su sette ha competenze di base su queste tematiche” cosi Renato Loiero, consigliere economico Presidenza del Consiglio dei Ministri che prosegue: “Dobbiamo favorire il dialogo con aziende e imprese private per portare l’educazione finanziaria sul posto di lavoro per tutelare soprattutto quella fascia di italiani, tra i 40 e 60 anni, oggi maggiormente esposta al rischio di truffe sui propri risparmi”. “Avere i professionisti della gestione del patrimonio – conclude Loiero - all’interno di Manageritalia, aiuta il Governo e gli organi decisori a fare sinergia con chi nel concreto conosce come si fa educazione finanziaria all’interno delle aziende e nei luoghi di lavoro”.
“Come parlamentare abbiamo il dovere di attivarci per favorire l’inserimento dell’educazione finanziaria all’interno dei percorsi scolastici e formativi. Di certo non basta formulare leggi, piattaforme o trovare i finanziamenti necessari ad hoc, bisogna in primis, trovare gli insegnanti e i professionisti capaci di divulgare questa nuova cultura a tutela dei nostri risparmi” così il deputato Luigi Marattin che prosegue: “La nascita di questo nuovo vertical dedicato ai professionisti agli educatori finanziari non può che essere accolta con positività, perché consente di avere un nuovo soggetto con cui interloquire, confrontarsi nonché accogliere proposte dai chi, per professione gestisce i risparmi degli italiani”.
“I consulenti e i professionisti che operano negli ambiti chiave della nostra economia, sono manager che hanno l’obbligo di assicurare serietà professionale, deontologia e competenze specifiche – spiega Carlo Romanelli, Presidente Manageritalia Executive Professional – ecco perché abbiamo attenzione a professionalità come quelle richieste dall’educazione finanziaria che sarà oggetto di uno specifico vertical come risposta alle esigenze dell'attuale al mercato del lavoro.”
I cigni neri in finanza indicano eventi di grande impatto, ma altamente improbabili. L’unico modo per affrontarli è quello di lavorare perché i sistemi (economici, aziendali e le società) siano antifragili: solidi, ma flessibili, in grado di rafforzarsi in seguito alle scosse politico-economiche. I rinoceronti grigi, al contrario, sono eventi molto probabili e ad alto impatto: ecco perché meritano la massima attenzione e priorità.
L’incontro voluto per diffondere una nuova cultura finanziaria oltre ad una maggiore comprensione del panorama economico e politico nazionale ha messo a confronto manager, imprese, istituzioni territoriali, mondo accademico e del lavoro tra cui Carlo Romanelli, presidente Manageritalia executive professional, i parlamentari Renato Loiero, consigliere economico Presidenza del Consiglio dei Ministri e Luigi Marattin, componente Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, oltre a Elena Cardella, head of GFI Product strategist team in Amundi - Carlo Melchiorri, docente di Statistical Data Analysis Università degli Studi Guglielmo Marconi - Rita Palumbo, vicepresidente Manageritalia Executive Professional - Filippo Salone, responsabile Advocacy Fondazione Prioritalia, delegato consulta ASviS - Paola Soccorso, consigliere presso Uffi¬cio Studi Economici CONSOB moderati da Jonathan Figoli, responsabile
- 13:04 - **Open Arms: parte civile naufrago, 'Salvini ha violato diritti, chiedo risarcimento 50 mila euro'**
Palermo, 20 set. (Adnkronos) - La somma di 50 mila euro, a titolo di risarcimento, è stata chiesta, al termine della discussione, al ministro Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, dall'avvocata Serena Romano, legale di parte civile di Musa, uno dei naufraghi soccorsi dalla Open Arms nell'agosto del 2019. "La condotta dell'imputato ha aggravato i danni già subiti in Libia da Musa, che aveva 15 anni, per le sofferenze fisiche ed emotive e per l'ingiustificato prolungamento della permanenza in mare, per il timore di essere riportato in Libia, per la violazione di tutti i diritti riconosciuti dalla nostra carta costituzionale che tutelano l'infanzia, che andava tutelata", ha detto Romano.
- 12:57 - Open Arms: parte civile naufrago, 'per imputato pericoloso un carico umano di donne e bambini'
Palermo, 20 set. (Adnkronos) - "Musa, che è qui per la prima volta, è stato sottoposto a indicibili sofferenze in Libia. Lui è stato soccorso nell'agosto 2019 in mare, quando aveva 15 anni, su una imbarcazione su cui si trovavano donne e bambini. Questo era il carico umano che per l'imputato rappresentava un pericolo...". Così l'avvocata Serena Romano, legale di parte civile nel processo Open Arms che rappresenta il giovane Musa, uno dei naufraghi salvato dalla ong spagnola Open Arms. La legale racconta tutte le "torture" subite da Musa, presente per la prima volta in aula, in Libia. "E' stato reiteratamente colpito con aste di legno e di ferro sulla pianta dei piedi, fino a fratturargli le ossa. Musa andava sbarcato subito, come prevede la norma".
- 12:49 - Ddl sicurezza: Pd, 'norme liberticide, dura opposizione anche al Senato'
Roma, 20 set. (Adnkronos) - “Il disegno di legge sulla sicurezza rappresenta un attacco alle libertà individuali e collettive, reprime il dissenso e punta a creare sudditi invece di cittadini. È il panpenalismo all’ennesima potenza: affronta ogni problema con un nuovo reato e nuove aggravanti senza mettere un euro per rafforzare davvero politiche di sicurezza urbana e di coesione sociale; colpisce soggetti fragili come donne incinte e bambini costretti al carcere invece che a misure alternative; reprime ogni forma di dissenso anche se esercitato con la nonviolenza o la resistenza passiva. E infine fa fare al diritto un passo indietro di secoli con l’apertura alla castrazione chimica, pena corporale dei nostri giorni”. Così il partito democratico in un post condiviso anche dai profili social dei gruppi parlamentari di camera e senato.
“Fin dal novembre 2023 - scrivono i dem - quasi un anno fa, quando il provvedimento è stato approvato in Consiglio dei Ministri, abbiamo condotto un’opposizione durissima, sfruttando ogni strumento consentito dai regolamenti parlamentari: dalle pregiudiziali di merito e di costituzionalità, ai voti segreti, alle centinaia di emendamenti studiai e condivisi con le altre opposizioni, fino all’audizione di giuristi, costituzionalisti e rappresentanti delle istituzioni per fare emergere le numerose contraddizioni di queste norme".
"Abbiamo inoltre denunciato, scrivendo direttamente alla presidenza della Camera, i continui tentativi di imporre una vera e propria ‘dittatura della maggioranza’ con tempi e modalità di discussione lesivi dei diritti delle opposizioni. In commissione e in aula ci siamo opposti con fermezza in ogni occasione a norme incostituzionali che minano i diritti fondamentali delle persone e la libertà, arrivando a punire persino il dissenso pacifico e introducendo disposizioni razziste chiaramente pensate per colpire specifiche etnie", aggiungono i dem.
"Abbiamo preteso la discussione su ogni singola norma e chiesto il voto segreto per far emergere le contraddizioni che ancora serpeggiano nella maggioranza. Ma nonostante le dichiarazioni pubbliche tutti i partiti di maggioranza hanno abbassato la testa, assecondando le scelte liberticide e securitarie del governo"
"La nostra battaglia non si ferma qui: dopo il voto di ieri continueremo a combattere in Senato e nelle piazze per denunciare un provvedimento che stravolge il codice penale per fare propaganda e mascherare i fallimenti del governo in materia di sicurezza”.
- 12:48 - **Open Arms: Bongiorno, 'solidarietà a pm per minacce, condannare ogni invettiva'**
Palermo, 20 set. (Adnkronos) - "Bisogna condannare con fermezza qualsiasi tipo di invettiva, minaccia e aggressione. E' ovvio che da parte mia c'è la solidarietà nei confronti dei magistrati che ricevono minacce". Lo ha detto l'avvocata Giulia Bongiorno, difensore di Matteo Salvini al processo Open Arms, parlando con i giornalisti durante una pausa del dibattimento.