Televisione

Quelli che il Calcio, una trasmissione che “vivacchia”. Conduzione inconsistente, poco coinvolgimento

Il programma rischia alla lunga di "morire" televisivamente. Servirebbe uno shock alla conduzione e ai contenuti perché il rischio è che qualcuno prima o poi stacchi la spina. Per il dispiacere del manager Beppe Caschetto, fanno parte della sua agenzia sette protagonisti

La polemica di Giuseppe Candela

Meglio tirare a campare che tirare le cuoia“, con una storica frase di Giulio Andreotti si potrebbe sintetizzare la condizione di Quelli che il calcio. Nella sfida, mediaticamente accesa e interessante, tra Domenica In e Domenica Live nel giorno di festa si colloca lo storico programma di Rai2. Sono lontani i tempi del ciclo fenomenale di Fabio Fazio, quelli pop di Simona Ventura e perfino le edizioni con Victoria Cabello di cui si ricordano, per esempio, le imitazioni cult di Virginia Raffaele. Oggi la trasmissione vivacchia, con risultati auditel non entusiasmanti ma nemmeno flop.

Non catalizza l’attenzione, non fa discutere, non coinvolge, non finisce mai al centro della scena.Il  programma di Rai2 vive in un limbo, sospeso in attesa di uno shock quanto mai necessario. La conduzione è inconsistente e segue la linea accennata: non toglie e non aggiunge. Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu non sono conduttori puri, ci provano ma ci riescono in parte. Sono lontani i tempi d’oro delle incursioni sanremesi, i comici genovesi sembrano aver perso il guizzo ma non le opportunità.

Discorso diverso per Mia Ceran, bella e lanciata verso una carriera giornalistica. Poi il cambio di rotta verso l’intrattenimento puro e una ricerca della leggerezza che in parte stride con una “algidità” che persiste. Così nel corso della puntata si alternano i collegamenti dagli stadi con nomi non certo di grido, qualche ospite in promozione, una band che suona, oggi Le Vibrazioni, e un gruppo di opinionisti tra cui figura Massimo Mauro, scartato da Sky. Federico Russo si ritrova da “futuro Cattelan della Rai” a inviato di Quelli che il calcio. Lo sguardo ai social con Melissa Greta Marchetto e le imitazioni del bravo Pantani, oggi nei panni di Carlo Ancelotti, e della meno convincente Brenda Lodigiani. La trasmissione deve fare i conti con il calcio spezzatino, con le big quasi assenti alle 15 della domenica, con le esclusive di Sky e Dazn e con un budget stringato. Anche per questo si è rivelato un errore la scelta della rete di realizzare lo spin off “B come Sabato”, con Andrea Delogu e Gabriele Corsi, inchiodato al 3% di share.

Quelli che il calcio vivacchia, dicevamo, rischiando però alla lunga di “morire” televisivamente. Servirebbe uno shock alla conduzione e ai contenuti perché il rischio è che qualcuno prima o poi stacchi la spina. Per il dispiacere del manager Beppe Caschetto, fanno parte della sua agenzia sette protagonisti: i tre conduttori, i due imitatori, l’inviato Russo e pure la Marchetto.

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