Era scomparso un mese fa lasciando un biglietto con un messaggio in codice, ora è stato ritrovato in un ospedale di Edimburgo, in Scozia. Si tratta di Salvatore Mannino, imprenditore 52enne di Lajatico, la città natale di Andrea Bocelli, in provincia di Pisa. La sua storia, oltre che essere un mistero, potrebbe diventare un caso clinico. L’uomo infatti, dopo un mese di assenza da casa, è in stato confusionale, non riconosce i familiari e non parla italiano. La notizia è stata data in diretta a Chi l’ha visto? dal legale che si occupa della scomparsa, Ivo Gronchi.

La vicenda – Il 19 settembre il titolare di una cooperativa di servizi a Fucecchio, in provincia di Firenze, accompagna i figli a scuola, poi svanisce nel nulla. Il suo nome è Salvatore Mannino. A denunciare la scomparsa, dando il via alle ricerche, è la moglie del 52enne. L’ultimo avvistamento, come riporta il Corriere della Sera, è sulla banchina del primo binario della stazione di Pontedera. Mannino lascia un biglietto in casa, un messaggio cifrato composto da due righe di numeri, una con 14 cifre una con 8. Insieme al foglio A4 anche una valigetta, una borsa da lavoro, nascosta tra il comodino e il comò. All’interno 10.300 euro in mazzette da 500, 200 e 100 euro. Due giorni dopo, fuori dalla stazione ferroviaria, viene ritrovata anche la sua auto.

Il figlio più grande di 18 anni, appena ammesso alla facoltà di Ingegneria spaziale della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, decifra il messaggio e lo traduce a parole: “Perdonami, scusa“. “Speriamo che il biglietto lasciato si riferisca ai soldi e non alla volontà di togliersi la vita, ovvero che sia un modo per chiedere scusa per averli abbandonati ed essersene andato con altri contanti”, afferma il legale della famiglia Ivo Gronchi, allontanando l’ipotesi del suicidio, ritenuta “assai meno probabile”. “Le condotte dell’uomo non sembrerebbero compatibili con un atto disperato: ha spento il telefonino, cancellando prima tutte le chiamate effettuate e la cronologia del web”, spiega l’avvocato, sottolineando che i carabinieri hanno analizzato il tabulato telefonico, andando a ritroso, ma senza trovare particolari anomalie. “Il sospetto e anche la speranza della famiglia è che quei 10.300 euro siano solo una parte di una somma contante che permette a Mannino di gestirsi senza lasciare tracce”, conclude Gronchi. Con sé non ha documenti, se non la carta d’identità. Della scomparsa parla anche la trasmissione di Rai3 condotta da Federica Sciarelli, anche se le segnalazioni inviate risultano prive di fondamento.

Il 18 ottobre, a quasi un mese dalla scomparsa, Mannino viene ritrovato in Scozia. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato ricoverato il 20 settembre, il giorno dopo essere svanito nel nulla, in un ospedale a Edimburgo, dopo essere stato trovato privo di sensi sul pavimento della chiesa di San Gilles, senza documenti. Il riconoscimento però avviene solo molti giorni dopo, grazie a due tatuaggi dell’uomo, un ideogramma giapponese sul braccio sinistro, e una farfalla sulla spalla destra. L’imprenditore, secondo quanto si apprende da fonti vicine alla famiglia, avrebbe perso la memoria, al punto da non riconoscere moglie e figli, che lo hanno subito raggiunto oltre Manica. Oltretutto finora Mannino non sarebbe riuscito a parlare italiano, rispondendo alle domande del personale sanitario con un “inglese a livello scolastico“.

Della storia molti punti sono ancora poco chiari, a cominciare dal modo in cui l’uomo possa aver raggiunto la Scozia senza essere in qualche modo registrato. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Mannino, prima di aprire la cooperativa di servizi, era direttore del Pam di Prato, nel cuore della Chinatown toscana, dove non sarebbe stato difficile comprare una nuova identità. Prima di scomparire, inoltre, l’uomo aveva fatto ricerche su Meteo.it per scoprire il tempo a Edimburgo, ad Aberdeen e a Londra.

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