Giornalucoli e giornaloni, accodandosi a politici che dovrebbero tacere per sempre, si affannano da settimane a descrivere la manovra finanziaria come ‘disastrosa’, ‘inefficace’, ‘insufficiente’, ‘inappropriata’ (i più benevoli). ‘Ci porterà allo scontro con l’Europa’, ‘lo spread divorerà i risparmi degli Italiani’ e via e via, altre amenità varie. Si mettono in croce i portavoce del Movimento 5 Stelle perché osano volere spendere i 10 miliardi per il reddito di cittadinanza o Salvini per gli altri 10 che vuole destinare alla ‘Quota 100’ delle pensioni.

Beh, vi svelo il segreto di Pulcinella: i soldi ci sono, e anche in abbondanza. Hanno una sigla che abbiamo imparato a conoscere ma che – inspiegabilmente – nessuno ha più pronunciato nelle ultime settimane: F35.

Qualcuno ricorderà che negli scorsi anni l’Italia è stata impegnata da ministri competentissimi ad acquistare 90 baracche (non) volanti dalla americana Lockheed Martin (sì, proprio quella dello scandalo mazzette per gli Hercules C130 che il 15 giugno del 1978 coinvolse il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, costringendolo alle dimissioni). Costo della sagace operazione: 14 miliardi. Ma non basta, perché il costo complessivo dei 90 F35 sarà per noi enormemente più alto. Occorre infatti aggiungere almeno altri 35 miliardi di euro di costi operativi e di supporto logistico per i prossimi 30 anni.

Totale 53 miliardi di euro: una cifra da poterci fare due finanziarie complete senza fare una virgola di deficit. O pagare le pensioni a quota 80 e portare anche il reddito di cittadinanza a 1000 €, e ne avanza pure. Invece nessuno in questi giorni ha affrontato l’enorme corbelleria che l’Italia sta ancora portando avanti, complice il competentissimo Pd renziano.

Il 25 aprile 2018: a neanche due mesi dalle elezioni del 4 marzo che hanno archiviato lo sbruffone di Rignano, il Pentagono firma con la Lockheed Martin un contratto per un nuovo pacchetto di cacciabombardieri F-35. In quell’ordine ci sono anche otto aerei assegnati all’Italia. Il ministro della Difesa è ancora la piddina Pinotti. Si tratta solo di un ‘piccolo’ acconto da 10 milioni di dollari come rivela Mil€x – l’Osservatorio sulle spese militari italiane – sull’ordine totale.

La vicenda F35, come qualcuno ricorderà, registrò anche episodi fantozziani, come la mozione della Camera del 24 settembre 2014 fatta approvare dal Pd che impegnava il governo Renzi a tagliare del 50% il finanziamento complessivo del programma F35. Mozione passò grazie all’astensione di Sel, della Lega e del Movimento 5 Stelle, da sempre contrario all’acquisto come bene argomentò Alessandro Di Battista il 2 gennaio 2015, ricordando crudamente chi moriva di freddo mentre l’Italia sperperava soldi in armamenti costosissimi e per di più inefficienti.

Ovviamente, la mozione fu completamente ignorata dalla Pd Pinotti, mettendo così in ridicolo il suo stesso partito.

Ridicolo che rischia tuttavia ora di estendersi anche al Movimento 5 Stelle dopo che il suo ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha dichiarato che ‘non compreremo nuovi caccia’ ma che ‘stiamo portando avanti una attenta valutazione che tenga esclusivamente conto dell’interesse nazionale’. Dove è finita la posizione anti F35, cavallo di battaglia del M5S? Ma la Trenta sostiene che la sua è una linea di cautela, perché ‘stiamo analizzando tutte le implicazioni del tagliare il programma perché ci sarebbero delle forti penali’. Penali inesistenti, tuttavia, secondo la Corte dei Conti che non è proprio l’ultima arrivata.

L’arma finale dei sostenitori di questa spesa abnorme ed inutile è l’occupazione.
Si parlava di ben 6.400 posti di lavoro promessi da Difesa e industria italiana.
In realtà, sempre secondo l’ultima relazione della Corte dei Conti, produrrebbe ricavi per l’industria (non certo per lo Stato) del 57% dei costi sostenuti, con una ricaduta occupazionale totale di circa 1.500 posti di lavoro, tra i 900 a Cameri (almeno 600 saranno precari).

La domanda sorge spontanea come diceva Antonio Lubrano in tv: perché ancora si difende questo affare scamuffo con la Lockheed Martin invece di impegnare quei moltissimi soldi per migliorare la qualità della vita dei cittadini? Attendiamo risposta, almeno dal M5S.

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