Il plastico ha fatto la storia del programma. Alla presenza di esponenti dei Cinquestelle, per i quali un tempo Bruno Vespa era il simbolo del salotto del potere da combattere, si è abituati ormai da qualche tempo. Ma a provocare più di una smorfia ora sono le foto nello studio di Porta a Porta del ministro dei

Trasporti Danilo Toninelli, esponente di punta del M5s, che in diversi scatti sorride, rivolto verso i fotografi, vicino al plastico del ponte Morandi e, più precisamente, mentre maneggia il tratto in scala di ponte crollato ad agosto (43 le vittime). Le foto che lo ritraggono con un sorriso che appare “da posa” sono diverse e da diverse angolazioni, probabilmente per accontentare i fotografi delle agenzie che solitamente intervengono subito prima della registrazione. “Il solito salotto, i soliti modellini, le solite facce: questo è tutto ciò che resta dopo trenta giorni dal disastro di Genova” scrive il deputato di Liberi e Uguali Nicola Fratoianni.

La replica del ministro arriva in serata. “Ho sofferto e soffro ogni giorno per Genova e per i genovesi – precisa – Dal 14 agosto lavoro incessantemente per ridare dignità ad entrambi. La prova è scritta nera su bianco nel decreto Genova. Chi usa una innocua fotografia con il plastico di Vespa per cercare di far credere il contrario, è solo un burattino al soldo di chi finanzia certa stampa”. Motivo per cui il Governo introdurrà l’obbligo di legge di pubblicare sui giornali i nomi di chi li finanzia. “Proprio coloro, i finanziatori, i cui nomi, per un preciso obbligo di legge che introdurremo, dovranno essere indicati in bella vista sulle testate. Così sarà ancora più chiaro perché pubblicano scemenze e non i nomi e i volti di chi si è arricchito cannibalizzando la cosa pubblica”.

Il ministro Toninelli era finito tra le polemiche ad agosto per un altro “sorriso”, per così dire, quando pubblicò su Instagram una foto dalla spiaggia mentre era aperta da giorni la crisi della nave Diciotti e a una settimana proprio dalla tragedia di Genova.

A proposito di gaffe sul ponte, era stato sempre nello studio di Porta a Porta che l’amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci era riuscito a dire che “i ponti li sanno fare tutti, noi pensiamo di avere una capacità esecutiva veloce” e che sul ponte Morandi “non mancava la manutenzione”. Dichiarazioni che avevano suscitato la protesta del deputato M5s Sergio Battelli: “L’Ad di Atlantia e Autostrade Castellucci dice che tutti sono in grado di costruire un ponte. Per fortuna che non tutti siano altrettanto bravi nel farli crollare. Non so voi ma a un mese dalla tragedia del Ponte Morandi a Genova mi aspetterei più rispetto e meno arroganza“. Castellucci è il dirigente di Autostrade che fece crollare il modellino del progetto del nuovo ponte, firmato da Renzo Piano. Anche in quel caso risate dei presenti.

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