Siamo “un’associazione apartitica” e “ogni eventuale accostamento dei nostri simboli a situazioni politiche, personaggi politici o altro non è assolutamente promosso né voluto“. Gli Alpini rispondono con un comunicato all’ultima diretta Facebook di Matteo Salvini sul caso dei migranti bloccati a bordo della nave Diciotti della Guardia costiera nel porto di Catania. Il ministro dell’Interno nel video indossava la polo blu, con il tricolore sul colletto, con i simboli dell’Adunata del Centenario delle penne nere. Il Comunicato dell’Associazione nazionale è anche una risposta alla lettera scritta nei giorni scorsi dal presidente della sezione milanese, Luigi Boffi, per esprimere la sua “indignazione” dovuto all’uso da parte del vicepremier di simboli degli Alpini. Dopo le sue parole su Salvini, il deputato della Lega Fabio Boniardi ha chiesto la sua rimozione dal ruolo di presidente.

Non sono gli Alpini a “seguire la Lega, ma caso mai è Salvini che furbescamente cavalca il sentire sincero e senza altri falsi scopi di noi Alpini“, ha scritto Boffi dopo che lunedì 20 agosto, nella trasmissione Agorà, il ministro si è presentato con la stessa maglietta poi usata nella diretta Facebook di mercoledì sera da Pinzolo. Una polo che gli è stata donata dalla ditta Schiavi, che ha in concessione il marchio. “Orgogliosamente indossando la maglia degli alpini che avranno la loro adunata nazionale prossima a Milano”, ha detto Salvini durante il live toccandosi sul petto e mostrando i simboli appuntati sulla maglietta, pensata per celebrare il centenario dell’Associazione, nata a Milano, dove verrà festeggiata nel maggio 2019.

Un duro attacco, infatti, il presidente della sezione milanese lo rivolge proprio alla titolare dell’azienda che con il gesto ha messo in difficoltà gli Alpini. “Ne va della nostra credibilità, della nostra autonomia, della nostra serietà”, scrive Boffi nella sua lettera. E continua: “Una volta per tutte diciamolo forte: non siamo noi Associazione Nazionale Alpini a seguire la Lega, ma caso mai Salvini che furbescamente cavalca il sentire sincero e senza altri falsi scopi di noi Alpini”.

E ora è intervenuta con un comunicato direttamente l’Ana: “A seguito delle recenti vicende relative all’utilizzo di nostri marchi e simboli da parte di persone esterne all’Associazione Nazionale Alpini e che a volte rivestono ruoli istituzionali, politici o comunque pubblici, l’Ana ribadisce e riafferma quanto è indicato all’art. 2 del nostro Statuto, ossia che l’Associazione è apartitica. Si afferma pertanto che ogni eventuale accostamento dei nostri simboli a situazioni politiche, personaggi politici o altro non è assolutamente promosso né voluto dall’Ana”.

Dalla Lega risponde il deputato Boniardi, chiedendo la rimozione di Boffi dalla guida della sezione milanese delle penne nere: “Un presidente che non conosce le basi dello statuto dell’Ana che ha tra i suoi scopi – spiega il leghista – proprio quello di ‘dovere verso la Patria‘ e che ignora che la stessa Ana faccia parte del sistema nazionale di Protezione Civile, che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con Salvini vicepresidente, non può ricoprire il suo ruolo”, sostiene il parlamentare del Carroccio.

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