Il settore della cannabis light italiano è in forte espansione nell’ultimo anno. Un settore che produce una ricchezza di oltre quaranta milioni di euro e che ha attratto sia grandi aziende sia tanti giovani che si sono lanciati in questo campo. È il caso del “Canapa House” aperto da pochi giorni a Torino da due trentenni, Fabio Cavrini ed Ezio Miglio: “Avevamo entrambi un lavoro a tempo indeterminato ma abbiamo deciso di licenziarci per provare ad aprire questa attività che non vuole essere solo economica, ma anche culturale”. Una scommessa che però sembra essere minacciata dal parere del Consiglio superiore di Sanità (Css) ha chiesto di sospendere la vendita della cannabis light perché “non può esserne esclusa la pericolosità“.

Articolo Precedente

Bari, decreto del governo: processi sospesi fino al 30 settembre perché il Tribunale è inagibile

next
Articolo Successivo

Lifeline, Toninelli: “È in acque maltesi”. Ma La Valletta: “La nave con i migranti non può attraccare qui”

next