“Se vuoi fare un’operazione trasparenza o la fai bene o la lasci a metà. O metti i nomi per esteso o non lo fai”. Il senatore M5s Gianluigi Paragone, intervistato da “Radio anch’io” su Rai Radio 1, ha criticato la decisione di rendere pubblica la lista dei donatori dell’associazione Rousseau visto che, per motivi di tutela dei dati personali, non si possono rendere noti i nomi completi ma solo le iniziali. “Bisogna cambiare la legge per via della privacy“, ha detto Paragone. “E allora aspetti un attimo. Non vorrei che diventasse una gara a chi fa la dichiarazione a costo zero più roboante. Se la politica deve ritrovare i codici di accesso per rimettersi in sintonia con la gente non basta fermarsi alle dichiarazioni a costo zero perché altrimenti rischia che ti scivoli il piede dalla frizione. E questo vale per Salvini e per noi”.

L’iniziativa è stata lanciata nei giorni scorsi dallo stesso capo politico dei 5 stelle Luigi Di Maio: la lista, insieme al bilancio dell’organismo che gestisce la piattaforma per la democrazia diretta dei 5 stelle, sono stati consegnati anche alla Camera. Proprio a causa della legge sulla privacy però non è possibile diffondere l’elenco dettagliato con i nomi completi. In contemporanea il vicepremier ha sollecitato la riforma del finanziamento ai partiti, dicendo che “dovrà essere retroattiva di due legislature”. E nel caso in cui non fosse possibile, si dovrà creare un archivio che possa essere accessibile su richiesta.

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