Arriva per tutti, prima o poi, il momento in cui davanti allo specchio si fanno i conti con se stessi, si fa un profondo respiro e si prende la sofferta, temuta ma non più rimandabile decisione. Per Fredie Blom quel momento è arrivato oggi, all’alba dei 114 anni: «Smetto di fumare».

Fredie Blom è nato l’8 maggio del 1904 ad Adelaide, nella provincia del Capo Orientale in Sud Africa, non sa leggere né scrivere perché non ha frequentato le scuole e ha lavorato all’aria aperta come bracciante agricolo fino ad 80 anni, quando ha deciso di andare in pensione. È felicemente sposato con Janetta, una donna di 30 anni più giovane conosciuta durante una serata di festa e insieme hanno festeggiato le nozze d’oro dopo 18250 giorni l’uno accanto all’altra. Oggi Fredie Blom vive a Delft, una cittadina fuori Città del Capo in Sud Africa e gode ancora di tantissimi amici. Una di queste è la salute. Non ha particolari acciacchi, mangia carne ad ogni pasto e anche molte verdure, si lava e si veste da solo, soltanto l’udito, qualche volta, gli gioca dei brutti scherzi, ma lui la prende sul ridere. Un altro grande amico è il tabacco. È probabilmente il fumatore più longevo della storia. Ma non di sigarette, perché Fredie usa solo il suo tabacco, arrotolato in fogli di giornale della lunghezza di una cartina, che chiama “pills”, pillole.

La vita di Fredie Blom è volata per oltre un secolo, ha attraversato due guerre, il dominio delle minoranze bianche in Sud Africa e infinite rivoluzioni (tecnologiche e non) che di volta in volta sono state soppiantate da altre rivoluzioni (tecnologiche e non). Dopo 114 anni, però, per Fredie è arrivato il momento dire addio a quel caro amico. Il longevo sudafricano ha dichiarato di aver smesso di bere ormai da tanti anni ma di continuare a fumare. «A volte mi dico che mi fermerò – ha raccontato – ma sono solo io che sto mentendo a me stesso. Il mio petto mi insegue per avere un soffio, e sono quindi costretto a fare una “pillola”. Do la colpa al diavolo». E se il diavolo è tentatore, Dio è il benefattore che, finora, gli ha concesso più o meno 998687 ore sulla Terra: «C’è solo una cosa, è l’uomo sopra, ovvero Dio. Ha tutto il potere. Non ho nulla, posso cadere in qualsiasi momento ma Lui mi tiene». Seduti uno davanti all’altro, chissà cosa gli avrebbe detto David Goddalm, il botanico australiano che dopo 104 anni e una salute tutto sommato buona, ha deciso di accedere ad un programma in Svizzera per il suicidio assistito, dispiaciuto per “aver raggiunto quest’età”. Fredie Blom invece è felice. È riuscito ad ingannare il tempo e a burlare la morte. Ora ha spento il suo ultimo mozzicone ed è pronto a continuare il gioco.

Intanto il Guinness dei Primati lo sta valutando. Ha ascoltato le parole Fredie, che si è dichiarato l’uomo più vecchio del mondo, e ha avviato i controlli con esperti genealogisti per decretarlo ufficialmente “il più anziano” sulla faccia della Terra. Fredie aspetta. Come sempre seduto qua e là sotto cieli azzurri e notti stellate, a guardare il mondo che si sveglia e si addormenta. Da oggi però senza sigaretta in bocca.

 

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