E adesso basta. Davanti a tanta esaltazione, ignoranza, tracotanza e incompetenza le parole di ieri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella segnano un ritorno alla realtà e pongono un argine costituzionale a una deriva pericolosa. Non ci sono e non ci possono essere vie di mezzo in questa drammatica vicenda, la Lega e i 5 stelle hanno superato ogni limite democratico e istituzionale. Quelli che difendevano la Costituzione nel referendum scorso, oggi escono realmente allo scoperto con tutta la loro pericolosità per la società e la nostra Repubblica.

Nel suo discorso, Mattarella ha spiegato benissimo quelle che sono le sue prerogative costituzionali e i passaggi politici di questi mesi. Era già successo altre volte che il presidente della Repubblica ponesse dei dubbi e dei veti su alcuni ministri. Ultimo esempio, quello di Giorgio Napolitano contro il ministro indicato da Matteo Renzi per la Giustizia, ossia il pm Nicola Gratteri. E ciò non provoco nessun conflitto istituzionale o caduta del governo, si cambiò semplicemente il nome.

Matteo Salvini e Luigi Di Maio in questi mesi andavano ripetendo che i nomi non contavano, che era importante solo il programma, ma era tutta una grande farsa orchestrata dal primo ai danni anche del Movimento 5 stelle – che ancora non se ne sono accorti -, perché un singolo nome non può essere usato come scusa per non governare. La realtà è moto semplice: da quanto Silvio Berlusconi è ritornato candidabile, a Salvini non conveniva più andare al governo con i 5 stelle e per questo motivo ha usato un nome come pretesto per rompere tutto. Ma a ogni cosa c’è un limite.

Le reazioni scomposte, eversive, minacciose e pericolose di queste ore segnano un indelebile macchia alla credibilità politica di certi personaggi. Stiamo leggendo gravi minacce, gravi offese e ingiurie contro Mattarella. Una valanga di fango sui soliti siti fake e sui social dei soliti avvelenatori di pozzi. Ora sono arrivati anche alla follia di chiedere lo stato di accusa del presidente della Repubblica, il tutto senza un briciolo di conoscenza della nostra Costituzione e senza capire a quale deriva stanno facendo precipitare il Paese. Aizzare le piazze contro il Presidente della Repubblica è una pagina nerissima di questa Repubblica. Alessandro Di Battista – che doveva partire per l’America – è ancora qui a straparlare senza senso e senza cognizione di causa; Di Maio che accusa Mattarella di aver tradito l’Italia solo perché ha esercitato le sue funzioni di garante della nazione è ignobile.

Ed è bene riascoltarle le parole del presidente della Repubblica, punto per punto, per ricordare a qualcuno i principi cardine della nostra Costituzione. L’Europa, nella sua generalità, non può essere messa in discussione e nemmeno la nostra stabilità economica. Rompere tutto solo per vedere l’effetto che fa non è permesso a nessuno e su questo Mattarella è stato un faro in un mare in tempesta.

L’errore più grande che i 5 stelle hanno compiuto in queste ore è stato quello di fidarsi di Salvini, il quale molto probabilmente non sosterrà mai lo stato di accusa al presidente della Repubblica. Ripeto, ecco il punto centrale: volevano tanto governare e poi sono caduti nella trappola della Lega, ma non si può certo degenerare fino a questo punto. Ed è per tale motivo che oggi tutte le persone di buon senso devono fare argine a questa deriva. Il presidente della Repubblica non si tocca. Sergio Mattarella – già giudice della Corte costituzionale – è un uomo serio, competente e rispettabilissimo. Vederlo oggetto di offese e minacce di ogni tipo è vergognoso e non può essere tollerato da nessuno.

I grillini si sono dimostrati per quello che sono, i leghisti già si conoscevano e hanno utilizzato l’inesperienza e incompetenza dei primi a loro piacimento. Inizia ora una delicata pagina per questa Repubblica ed è giunto il momento che ci si schieri (senza se e senza ma) a difesa delle istituzioni e del nostro presidente: da una parte chi ha a cuore la tenuta della nostra società e dall’altra chi pensa a distruggere ogni giorno; da un parte la conoscenza, la competenza, la responsabilità e il dialogo, dall’altra gli esaltati, i demagoghi, i bugiardi seriali; da una parte chi ha rispetto delle istituzioni dall’altra gli accecati dal livore; da una parte chi sta con Mattarella e dall’altra chi ha l’ardire di metterlo in stato di accusa.

Io, senza un minimo dubbio, sto con Mattarella.

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