Come da previsione, dopo l’incarico esplorativo dato dal presidente della Repubblica al presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, ora è arrivato il momento del presidente della Camera, Roberto Fico. Il Movimento 5 Stelle ha provato prima a fare il governo con il centrodestra o con la sola Lega, ora, invece, prova a farlo con il Pd.

Le novità politiche sono talmente tante e quasi rivoluzionarie per il partito di Luigi Di Maio che sarebbe troppo facile continuare a evidenziare tutto le contraddizioni degli esponenti grilini. Il solo fatto che in questo momento Fico, a nome dei Cinquestelle, stia discutendo con il nemico giurato chiamato Pd, è un fatto di per sé beffardo. Gli spunti di riflessione sono enormi. Si potrebbe dire ad esempio: nascono tutti incendiari e poi muoiono pompieri. Ma troppo banale. In circa 50 giorni dalle passate elezioni politiche non si sente più volare una mosca contro il Pd.

Tutto dimenticato. Ma a parte queste facili critiche è forse importante analizzare alcuni aspetti fondamentali della vicenda politica di questi mesi. La giustificazione di tutto è il fantomatico Contratto politico che offre il partito di Di Maio. Dieci punti privi di reale e concreto approfondimento ma che soprattutto non tengono più conto delle enormi promesse elettorali fatte in precedenza.

In tutto questo, sembra che finalmente gli ex antisistema siano scesi dalla Luna e approdati sulla Terra. Insomma, si sono accorti che non hanno vinto le elezioni e che per governare occorre allearsi con qualcuno. Il caro e vecchio inciucio. Ma ora per evitare facili ironie si cambia anche il lessico a quello che sta accadendo.

Le domande al popolo grillino sono e sarebbero tante. Ad esempio, siete stati interpellati e avete votato per scegliere l’alleanza di governo? Avete, per caso assistito in streaming alle discussioni o alle telefonate fra Di Maio e Salvini? State per caso sentendo i dialoghi fra Fico e il Pd? Avete votato in Rete per scegliere i dieci punti del fantomatico Contratto politico da sottoporre agli altri partiti? Insomma la risposta la conosciamo: assolutamente NO.

Ora, le solite risposte dovranno essere evitate. Perché, se per caso il Pd (spero personalmente di no) si alleasse con il Movimento 5 Stelle, automaticamente i miei post tanto odiati dai tifosi grillini dovrebbero diventare bellissimi e condivisi. Diventeremmo alleati di governo. Una grande burla.

Scherzi a parte il problema è serio perché riguarda l’Italia e non le poltrone. Se in questi anni non ci fosse stata un’esagerata guerra contro Matteo Renzi e contro il Pd questa situazione oggi non sarebbe così drammatica ed imbarazzante. Si è voluto, con l’aiuto di una parte dell’informazione, colpire il vero cambiamento e la novità portata avanti con coraggio da Renzi.

Si è voluto boicottare il referendum costituzionale per fare un dispetto a Renzi mentre in realtà ci ha solo perso l’Italia e lo stesso Movimento 5 Stelle. Oggi se il referendum fosse passato ci sarebbe stato un chiaro vincitore e forse un governo 5Stelle. Invece, ha prevalso la logica della distruzione ad ogni costo per influenzare l’opinione pubblica e cercare di ottenere consensi sulle ceneri del Pd. Ma guarda il destino, ora il Pd è diventato un ipotetico e unico alleato per dare vita a un governo del Movimento 5Stelle.

Tutto sarebbe lecito e possibile. Però lasciatemelo dire. In questi anni solo perché si apparteneva al Partito democratico eravamo irrisi e demonizzati senza alcuna distinzione.

La guerra politica è finita? Avete deciso così?

Benissimo, abbiate almeno l’umiltà di chiedere scusa e forse qualcosa per l’Italia ancora è possibile farlo.

Articolo Precedente

Gasparri vs d’Esposito: “Fico? Un cialtrone che fa il buffone a piedi con la scorta”. “Lei era anti-sistema ed è finito con Berlusconi”

next
Articolo Successivo

Governo, Bonafede (M5s): “Lega? Oggi si parla di possibili margini tra noi e il Pd”. Damiano (Pd): “Serve passo indietro di Di Maio”

next