Il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro, la strage del Dc9 a Ustica e quella di piazza della Loggia a Brescia, i depistaggi di Licio Gelli sulla bomba alla stazione di Bologna… “Quelli non sono misteri. Quelli sono segreti”, scrive Carlo Lucarelli in un lungo articolo su FqMillennium, il mensile diretto da Peter Gomez, in edicola da sabato 7 aprile. Una differenza di peso, secondo lo scrittore che proprio ai “Misteri italiani” ha dedicato memorabili approfondimenti nella trasmissione Blunotte di Raitre. Mentre il mistero ha a che fare con l’insondabile, spiega lo scrittore, “il segreto è una cosa diversa. È una cosa che si sa ma non si dice. Una verità, una spiegazione, una serie di eventi che qualcuno – spesso molti, a volte tutti – conosce, ma che tiene per sé”.

Lucarelli porta l’esempio della puntata di Blunotte sulla strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980. Fin da subito l’ipotesi dell’abbattimento del volo passeggeri da parte di un aereo militare era apparsa più plausibile rispetto all’ordigno a bordo o al “cedimento strutturale”. Ma in trasmissione “non ho potuto non dare spazio a generali dell’aeronautica che affermavano che nel raggio di molte miglia non c’erano aerei in volo nella zona, concetto ripetuto più volte e praticamente con queste stesse parole”. Una scelta dettata anche dalla necessità di prevenire “diffide, querele, e minacce di querele, che spesso, nella logica della Rai, hanno la stessa forza invalidante”.

Poi però sono arrivate le sentenze, come quella della Cassazione del gennaio del 2007, o quelle della sezione civile del Tribunale di Palermo del 2011 e del 2017. In seguito alle quali oggi “si può affermare con ragionevole certezza, e su base giudiziaria oltre che di buon senso, che nel cielo di Ustica quel giorno ci fu una battaglia aerea che provocò l’abbattimento del DC-9”. Dunque, commenta lo scrittore, “le affermazioni di quei generali, adesso, dovrei riportarle come legittima testimonianza, al limite come ipotesi molto improbabile, ma senza dar loro la forza paritetica di una delle tante soluzioni alternative a un mistero così complesso da essere impenetrabile. Ma quella verità è stata disponibile fin da subito, anche se in forma di segreto”.

Lo stesso meccanismo può essere applicato a tanti altri casi, da piazza della Loggia a Moro. “L’Italia come una repubblica democratica fondata sul Segreto”, conclude Lucarelli. “Che significa anche e soprattutto sul Ricatto”.

TRA LE ALTRE FIRME DI MILLENNIUM DI APRILE: Fabrizio D’Esposito, Peter Gomez, Antonio Massari, Luca Mercalli, Antonio Padellaro, Valentina Petrini, Umberto Pizzi, Marco Travaglio, Alberto Vannucci

Articolo Precedente

Roma, si aprono 90 voragini ogni anno e 250mila persone sono a rischio alluvione ‘Sistemare sottosuolo? Serve un miliardo’

next
Articolo Successivo

Milano, in fondo non c’è nulla di male se dei ragazzi disabili faticano per andare a scuola

next